Alessandro Gnocchi |
Mario Palmaro |
di Alessandro Gnocchi
e Mario Palmaro
Storia di un prete
zelante che non concede a un fervente cattolico la celebrazione nel “rito di
sempre”
Qui si parla di un fatto personale, ma il lettore non tema
importune ondate emotive. Il vantaggio di lavorare in due è che uno racconta
quanto gli è accaduto e l’altro ci mette le opinioni, così si salvaguarda il
necessario distacco professionale.
Ci fosse stato il Peppone di Guareschi, mio padre avrebbe
compiuto l’ultimo viaggio con la sua messa, quella in latino ricamata di
oremus, dominusvobiscum e Kyrie eleison splendidi e secolari. Ma ci voleva
giusto quel Peppone che, infischiandosene del Consiglio comunale al completo,
in piena Repubblica, come capo dei comunisti ordinò di portare al cimitero la
vecchia maestra del paese nella bara coperta dalla sua bandiera, quella
ricamata con lo stemma del re. Purtroppo, mio padre non ha avuto la fortuna di
morire sotto l’amministrazione del comunista Giuseppe Bottazzi. [leggi
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© Il Foglio
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