I popoli dell’Europa continuano a rispondere “no” a tutte le iniziative di quei quattro liberal-massoni che tengono sotto ricatto (ma chi glielo lascia fare?) il vecchio continente.
No al Trattato - ateo - di Lisbona. No anche - ieri - alla costruzione di minareti mussulmani in Svizzera. La maggioranza europea, cioè, è cristiana. Non si fila i nipotini di Nietzsche e Robespierre.
Ma la somma amarezza giunge altrove.
Mi dispiace dirlo - anzi, non mi dispiace - ma la Conferenza Episcopale Svizzera è scoppiata. Sì, sì, è proprio scoppiata. Ormai i presuli hanno perduto la testa (e la fede) e se ne fregano della salvezza delle anime. Mons. Felix Gmr parla di «un duro colpo alla libertà religiosa e all'integrazione». Supportato dal Concilio Vaticano II (Dignitatis humanae, n.4), ci ricorda che «è lecito per tutte le religioni la costruzione di edifici religiosi, e anche il minareto è un edificio religioso».
Sarebbe opportuno spiegare ai prelati cos’è un “utile idiota”.
Gmr si dimentica cosa dice la Dignitatis humanae al n.7 (limiti della libertà religiosa): «poiché la società civile ha il diritto di proteggersi contro i disordini che si possono verificare sotto pretesto della libertà religiosa, spetta soprattutto al potere civile prestare una tale protezione».
E l’Islam è tutt’uno con disordine - nevvero?
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