domenica 29 novembre 2009

C’è la fede ragionevole di Cristo e la fede cieca e parruccona

Una pattuglia sempre più numerosa di scienziati constata, da tempo, che la teoria dell’evoluzione non ha alcuna conferma sperimentale. L’evoluzionismo è solo un dogma del magistero ateista, fondato - questo sì - su una fede cieca, irrazionale.

Fa il punto della situazione Roberto de Mattei, che pubblica Evoluzionismo: il tramonto di un’ipotesi (Cantagalli 2009). Sono gli atti di un convegno, in occasione del bicentenario della nascita di Darwin. Trattasi di una raccolta di contributi scientifici di ricercatori, filosofi e scienziati.

Ovviamente la psicopatia laicista dissente: de Mattei lamenta di aver subito il solito dileggio mediatico di chi non ha dimostrazioni razionali da offrire. Il drappellino parruccone di Micromega, capitanato da Paolo Flores d’Arcais, tenta un rimbrotto che vorrebbe essere ironico e che, invece, è inoffensivo. La genialità di un Voltaire, ad esempio, è sepolta da tempo.

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silvio

2 commenti:

Gabriella ha detto...

Bravo!

Il Darwinismo non ha mai portato prove ne fatti. Il mistero più grande resta comunque il problema (lavaggio dei cervelli) che la teoria dell’evoluzione che è e rimane solo una teoria (come centinaia di altre nella scienza) viene insegnata nelle scuole come un dato di fatto!!! Non vengono mai tenute presente le molte smentite valide di scienziati di tutto il mondo – mi vengono in mente due Italiani: Sermonti e Zichichi.
Il libro di Sermonti (scritto insieme al paleontologo Roberto Fondi) fu un vero ‘sasso nello stagno’ ed ebbe ben sei edizioni in tre anni (Dopo Darwin, Rusconi, 1980). Il discorso è stato poi proseguito con un altro libro dal titolo eloquente: Dimenticare Darwin (Il Cerchio, 2003).
Zichichi ha chiaramente ribadito che il darwinismo non ha ‘niente di scientifico’ e lo ha fatto in due libri di successo, editi da Il Saggiatore (Perché io credo in colui che ha fatto il mondo e Galilei divin uomo [2001]).

silvio ha detto...

Sì, Gabriella, seguo da un certo tempo Sermonti, anche per gli articoli (purtroppo sempre più rari) che scrive su Il Foglio.
In Italia fortunatamente abbiamo, nonostante la Hack, scienziati di valore.
Uno degli argomenti più convincenti contro l’evoluzionismo - così come è stato codificato dai mediocri seguaci di Darwin - mi pare quello del biochimico statunitense Michael Behe, circa la “complessità irriducibile”: così come una trappola per topi è inutilizzabile senza uno dei suoi componenti, anche un organo vitale (es. il cuore) non può funzionare se non con il grado di complessità con cui è costituito.
In altre parole mi sembra chiaro che ogni organismo è concepito “chiavi in mano”. Togliendo o aggiungendo qualcosa non funziona più: uno stomaco poco evoluto, cioè, semplicemente non funziona.