mercoledì 30 settembre 2009

Arte vera

C’è però anche un’estetica contemporanea umile e nobile, della quale ce ne parla spesso Enrico Maria Radaelli. Il discepolo di Romano Amerio aveva scritto sull’argomento Ingresso alla bellezza. Fondamenti a un’estetica trinitaria (Fede & Cultura, 2007).

Oggi scrive un interessante articolo sul tema del sorriso. Sembra un argomento secondario, ma non lo è: «lo stato di “regale sorridenza”, è lo stato d’essere proprissimo della Trinità». È una questione profondamente metafisica e strettamente teologica. Straordinariamente interessante, inoltre, è la discettazione sui «quattro Nomi di Dio» (Verbum, Imago, Filius, Splendor), frutto della speculazione di San Tommaso e San Bonaventura. Radaelli ne aveva diffusamente parlato nella postfazione di Stat Veritas (Lindau). Qua ne offre un sunto.

Constato che nessuna arte, la quale non tenga conto del fondamento più importante del vero, del buono e quindi del bello, può essere utile ad alcunché.

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silvio

Sessant’anni fa, in Cina


Questa è parte del discorso che Mao Zedong pronunciò il 1° ottobre 1949 in occasione della proclamazione della Repubblica Popolare Cinese. Padre Bernardo Cervellera, direttore di Asia News, fa un po’ il punto di tutte le grandi questioni della Cina, conseguite alla rivoluzione comunista (1911-1949).
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silvio

martedì 29 settembre 2009

I pastori hanno traviato il gregge

Santi Michele, Gabriele e Raffaele: è uno stillicidio. Salvateci dai nostri pastori, che hanno perso la fede.

Leggevo proprio ieri che la Chiesa d’Irlanda sta corrompendo i fedeli, affinché votino a favore dell’empio Trattato di Lisbona. Già: quell’aborto costituzionale illuminista, già bocciato dai veri credenti d’Irlanda, che vuole cacciare a calci Dio dall’Europa.

Leggevo, inoltre, che la Conferenza Episcopale Elvetica è entusiasta della costruzione dei minareti islamici. Entusiasta dei mussulmani, negatori della Trinità e della divinità del Cristo.

Santissimi Arcangeli, che ben sapete come ormai le Conferenze episcopali siano ridotte a zavorre ideologiche, non abbandonateci in mano ai prelati empi e infedeli.

Se non potete sguainare la spada, almeno offriteci un riparo sotto il vostro scudo.

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silvio

domenica 27 settembre 2009

Sofisti - 01

“Ma a chi paragonerò io questa generazione?” Certamente ai sofisti presocratici.
Il pensiero moderno e contemporaneo è consapevolmente o inconsapevolmente ispirato al sofismo greco, pesantemente criticato già da Platone a Aristotele. Non è casuale che, tramontata la ricerca metafisica della verità, i sofisti siano stati di nuovo adorati: da Hegel, ad esempio, o da Nietzsche. Fino a pochi giorni fa, quando Angiolo Bandinelli, su Il Foglio, ha recensito entusiasta Filosofi sovrumani del neosofista Giorgio Colli.
La tesi neosofista è molto semplice: il vero logos è quello interpretato dalla sapienza presocratica. Non quello metafisico platonico e aristotelico, né - tantomeno - quello divino e incarnato (Gesù Cristo). [
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silvio

sabato 26 settembre 2009

Pensiero della Domenica - 88

A cura del sito “Vie dello Spirito


XXVI^ Domenica del Tempo ordinario


“Chi non è contro di noi è per noi”


Siamo all’ultima domenica di Settembre, la XXVI del Tempo Ordinario. La Liturgia della Parola ci propone, ogni domenica, tre brani sempre utilissimi per la nostra anima. La Parola di Dio è come un piccolo seme che trasportato dal vento dello Spirito, si ferma dove Lui vuole e soltanto Lui rende feconde le anime dove germoglia. Come dovremmo ascoltare le letture che ci vengono proposte, con tanto raccoglimento! [leggi tutto]

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Don Lucio Luzzi

giovedì 24 settembre 2009

Arte schiava della falsa modestia

Ecco, questo è un quadro: un olio su tela 80x80 cm dell’artista di cui al sito.

Rappresenta tutta la tragedia della nostra epoca. Forse l’autore riesce a intuire che in Botticelli c’è più poesia, ma non riesce a capire che questa sua opera sublima la superbia, nella sua realtà più stucchevole. Proprio perché egli crede di non essere all’altezza di Botticelli, sono del tutto persuaso che l’autore non è pienamente responsabile di ciò che ha dipinto.

Forse anche per falsa modestia, egli ha ritratto la prima intuizione che gli si è presentata alla mente, convinto di non essere umanamente all’altezza delle ispirazioni più alte. E convinto, altresì, che l’arte non debba rivolgersi all’intuizione più significativa, ma debba essere l’emporio di tutte le intuizioni, confezionate e stereotipate con caotica banalità.

A suo parere, nell’arte, cioè, non deve entrare ogni potenzialità dell’uomo - intelletto, volontà, misura - ma unicamente l’estetica (nel senso di estesìa, non certo di bellezza): così come si presenta un pensiero, l'uomo deve riprodurlo acriticamente, come farebbe uno schiavetto. Come farebbe un gatto, quando gli si presenta un istinto.

Questa schiavitù oggi si deve chiamare "arte" e lo schiavo è convinto di essere libero.

Non conosco l’autore, ma vado a colpo sicuro. Le idee degli artisti moderni, aihmè, sono seriali e convenzionali quanto le loro opere.

E invece, cari artisti, «aspirate ai carismi più grandi», come dice San Paolo.

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silvio

Genio dell’intelletto femminile

Il burqua occidentale delle donne è l’industria dell’erotismo. Così come le mussulmane sono costrette a incappucciarsi da una tradizione fanatica e bigotta, così le occidentali sono costrette a spogliarsi in adorazione dell’economia utilitaristica.

Anzi no: non sono costrette. Ci godono, ci sguazzano a rimanere schiave. La maggioranza femminile non si ribella. Le eccezioni sono le gemme razionali del nostro tempo e del tempo passato.

Razionali? Ebbene sì. Se volete saper quanto effettivamente valgano le donne, soprattutto intellettualmente, leggete le Lettere di Abelardo ed Eloisa (BUR). Non solo Abelardo, ma tutta una serie di autori antichi riconoscono il genio dell’intelletto femminile.

La Vulgata (traduzione in latino della Bibbia), ad esempio, non sarebbe mai stata redatta senza la collaborazione tra San Gerolamo e le esegete Paola ed Eustochio. San Gerolamo stesso si sarebbe scompisciato, se avesse saputo di essere considerato l’unico autore della Vulgata, da una civiltà cieca e ottusa.

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silvio

mercoledì 23 settembre 2009

Ideocrazia maldestra

Altro che partito della vita.

Alcuni firmatari (del PDL, con la benedizione di Fini) di un appello a Berlusconi propongono un «disarmo ideologico», a proposito della futura legge sul “fine vita”. Credono cioè che lo scontro tra chi difende la vita umana e chi pretende che sia manipolabile libertariamente sia una lotta tra due ideologie contrapposte. Scontro, a loro modo di vedere, pericolosissimo perché potrebbe portare ad una - figuriamoci - «lacerazione tra i partiti e dentro i partiti».

Il documento è scritto in un italiano stucchevole, che tento di tradurre: siccome il compito del Parlamento non è fare leggi secondo giustizia, ma conservare il quieto vivere tra i partiti – rifiguriamoci! – lasciamo libera la gente di fare quello che vuole. Ma allora a cosa servono le leggi?!?

Naturalmente non si accenna all’unico motivo alla base di questa presa di posizione, ovvero il mantenimento della piena libertà di togliere cibo e acqua ai disabili gravi.

Come si vede, a meno di non essere ciechi, l’ideologia sta tutta da una parte. Dalla parte anarco-libertaria.

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silvio