domenica 27 settembre 2009

Sofisti - 01

“Ma a chi paragonerò io questa generazione?” Certamente ai sofisti presocratici.
Il pensiero moderno e contemporaneo è consapevolmente o inconsapevolmente ispirato al sofismo greco, pesantemente criticato già da Platone a Aristotele. Non è casuale che, tramontata la ricerca metafisica della verità, i sofisti siano stati di nuovo adorati: da Hegel, ad esempio, o da Nietzsche. Fino a pochi giorni fa, quando Angiolo Bandinelli, su Il Foglio, ha recensito entusiasta Filosofi sovrumani del neosofista Giorgio Colli.
La tesi neosofista è molto semplice: il vero logos è quello interpretato dalla sapienza presocratica. Non quello metafisico platonico e aristotelico, né - tantomeno - quello divino e incarnato (Gesù Cristo). [
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silvio

6 commenti:

Anonimo ha detto...

il "tutto è vero di Protagora
fa il paio con "tutte le religioni sono uguali", in tutte le Chiese sorelle (non più Confessioni cristiane) ci sono elementi di salvezza, e il relativismo imperante

silvio ha detto...

Hai visto giusto. La seconda puntata, infatti, vede Protagora addirittura come lo scopritore del principio della relatività (Sesto Empirico).

Anonimo ha detto...

la relatività può aver posto in un contesto limitato empirico ma non può 'entrare' nel contesto in cui si incarna l'Assoluto della Rivelazione cristiana, che non può evolvere, come tentano di farci credere oggi, al passo con la nostra civiltà de-formata da antropocentrismo spinto, che ha perso il suo Fondamento.

In realtà i dogmi, che illuminano e orientano il credente, non ingabbiano, come l'ideologia dominante sostiene, ma la loro comprensione viene approfondita, in ogni credente, man mano che progredisce nel cammino di Fede e in ragione della Fedeltà al Signore. E, quindi, è vero che la "storia della salvezza" e la Storia la compie Dio con la collaborazione dell'uomo.

La Chiesa oggi, invece, ci porta a credere che la "storia della salvezza" sia immanente e corrisponda all'evoluzione di Dio insieme alla storia umana che, d'altronde mostra i segni di una inquietante de-voluzione. Io vedo progressi solo nella tecnica, non nella profondità dell'essere dell'uomo su questo mondo, tranne luminose eccezioni che spero possano costituire gli anticorpi ed il 'lievito' di un futuro meno oscuro

Anonimo ha detto...

attendo di leggere con interesse la secondo puntata, Silvio!

silvio ha detto...

Hai di nuovo anticipato la seconda puntata, caro Mic!! Nel senso dell’”antropocentrismo spinto”. A questo proposito, Protagora immette nella filosofia il “soggetto” come misura di tutto - non più l”oggetto”. Cercherò stasera di scrivere qualcosa. Ne riparliamo.

Anonimo ha detto...

Protagora immette nella filosofia il “soggetto” come misura di tutto

se è il soggetto la misura di tutto, caso Silvio, la conclusione ovvia è che l'uomo si fa il dio di se stesso