martedì 30 settembre 2008

La fede è anche (non solo) un salto nel buio

Segnalo una riflessione sulla morte, da parte di padre Livio Fanzaga (Radio Maria), che cita un passo di un articolo del cardinale Carlo Maria Martini.
Avevo più volte criticato le posizioni del cardinale Martini, perché rivelano oggettivamente una fede debole. Lo stesso Martini, anzi, ammette di avere una “fede sofferta”.
Padre Livio confessa di non essere molto interessato a coloro che navigano in una fede sofferta: mi accodo e confermo, anche perché se un cardinale ne diffonde i contenuti, danneggia la stessa fede del popolo.
Questa volta però Martini, sempre secondo il parere di padre Livio (mi accodo di nuovo), propone un bellissimo pensiero circa la morte [leggi tutto]
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silvio

sabato 27 settembre 2008

Pensiero della Domenica - 58

A cura del sito “Vie dello Spirito


XXVI^ del Tempo Ordinario - 28/09/2008


Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?


In questa ultima domenica di Settembre la Liturgia ci presenta ancora l’insofferenza e il disgusto del Cristo di fronte alla ambiguità o falsità.

E racconta l’ennesima parabola, di immediata comprensione. [leggi tutto]

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Don Lucio Luzzi

venerdì 26 settembre 2008

Novità normative teologiche

È stata appena presentata l'Istruzione sugli Istituti Superiori di Scienze Religiose, per ridefinire la normativa e adattarla alle mutate legislazioni civili internazionali, in merito all’istruzione accademica superiore.

In sostanza, l’iter formativo diventa della durata di cinque anni: triennio, per il conseguimento del Baccalaureato in Scienze religiose (corrispondente alla laurea breve) e biennio, per il conseguimento della Licenza o Magistero in Scienze religiose (corrispondente alla laurea specialistica).

Consiglio a tutti di frequentare almeno i corsi, o qualche singolo corso, del triennio: è un’esperienza edificante. I prezzi sono contenutissimi, rispetto all’università.

Riporto anche alcuni commenti, tratti da L’Osservatore Romano.

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silvio

“Il mio Regno non è di questo mondo”

«Chi non volta le spalle al mondo attuale si disonora.»

Nicolás Gómez Dávila (Escolios a un texto implícito)


L’evangelista Giovanni confessa che il mondo non riconobbe la venuta del Cristo.

Ma Gesù Cristo è Colui che toglie il peccato del mondo, che salva il mondo, che dà la vita al mondo, che è odiato dal mondo, che non è di questo mondo, che giudica il mondo, che combatte il principe di questo mondo, che ci lascia lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, che non sarà più visto dal mondo, che ci dà la pace non come la dà il mondo, che ci avverte della tribolazione che avremo nel mondo, che non prega per il mondo, che ha vinto il mondo.

Dopo queste parole come si possono ancora usare le parole del mondo?

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silvio

mercoledì 24 settembre 2008

Appunti metafisici

Johann Georg Hamann dice che «la poesia è lingua madre del genere umano», come «la cultura dei giardini è più antica della coltivazione dei campi.» (Aesthaetica in nuce, Bompiani, p. 129.)
Poi fa un parallelo tra il poeta Abaddon, dal quale Adamo trasse la conoscenza, e l'Apollion greco, che almeno è consonante. In realtà, Abaddon è l'angelo sterminatore di Ap 9, 11.
Comunque Hamann prosegue affermando che i versi sconnessi dell'uomo naturale possono essere raccolti solo dal dotto e interpretati dal filosofo. Ma per ridare loro il senso originale, distrutto dalla colpa adamitica, il poeta è insostituibile. Egli ha l'arte del «parlare», che altro non è che «tradurre da un linguaggio di angeli in un linguaggio degli uomini». (cfr. ivi, p. 137.) [leggi tutto]
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silvio

martedì 23 settembre 2008

Quarantennale della morte di San Pio da Pietrelcina

Non solo quarantennale, ma anche festa liturgica del santo frate di San Giovanni Rotondo.

Dopo l’inchiesta di Riccardo Caniato - che non ho letto, se non nelle recensioni segnalate - vi propongo la testimonianza dello storico (ateo) Giuseppe Tamburrano.

Questo per dire che le tesi dello (pseudo) storico Sergio Luzzatto, il quale aveva sostanzialmente tacciato Padre Pio di frode (“Padre Pio. Miracoli e politica nell'Italia del Novecento”, Einaudi), sono smentite dai suoi stessi colleghi. Non da settari suggestionati, dico, ma dagli storici di professione. Anche dagli storici atei, figli di atei, come il Tamburrano.

Insomma: testimonianze, documenti, fatti. Questi danno ragione alla genuinità della vicenda, non la suggestione.

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silvio

“Legendo autem et scribendo vitam procudito”

Sto più o meno ultimando di leggere i seguenti tomi, dei quali raccomando anche una semplice sbirciata:


- Enzo Peserico, Gli anni del desiderio e del piombo, Sugarco, 2008.

- John Cornwell, L’angelo di Darwin. Una risposta angelica ai fondamentalisti atei, Garzanti, 2008.

- Jacob Neusner, Un rabbino parla con Gesù, San Paolo, 2007.

- Ariel Toaff, Ebraismo virtuale, Rizzoli, 2008.

- Léo Moulin, Itinerario spirituale di un agnostico, Leonardo, 1996.

- Attilio Mordini, Verità della cultura, Il Cerchio, 1995.


Li cito qua come promemoria per le recensioni. Se non recensisco, vuol dire che non li ho letti. E così perdo la faccia. Il non voler perdere la faccia mi serve per combattere l’indolenza del lettore.

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silvio

domenica 21 settembre 2008

Pensiero della Domenica - 57

A cura del sito “Vie dello Spirito

XXV^ del Tempo Ordinario - 21/09/2008

La parabola degli operai chiamati al lavoro

La Liturgia di questa XXV^ domenica del tempo ordinario, ci propone ancora l’insegnamento di Gesù tramite un raccontino immaginario, ma molto comprensibile dal suo uditorio.
E’ la parabola degli operai nella vigna.
E’ raccontata soltanto dall’Evangelista Matteo, che da antico gabelliere, si può pensare fosse psicologicamente più sensibile a tali episodi e problemi attinenti a pagamenti ed a salariati.
In Giudea la coltura della vigna era una delle principali attività agricole. [leggi tutto]
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Don Lucio Luzzi

sabato 20 settembre 2008

XX settembre

«Gloria della massoneria», sì, ma non solo.
Dio si è ripreso la gloria, ma a modo suo - come sempre. Il modo di Dio è lungimirante, efficace, paziente… quasi lento. Non se ne scorge il disegno per intero.
Comunque: fin quando la Chiesa aveva un potere temporale era vulnerabile, come lo sono tutte le nazioni del mondo.
Poi venne la rivoluzione liberale che, dopo anni d’intrighi, riuscì quasi a spezzare lo scettro del Pontefice romano. Non lo rimosse, ma lo danneggiò pesantemente.
Ora, però, proprio in ossequio ai dogmatici principi liberali, che divinizzarono il diritto e santificarono la sovrana libertà sopra ogni ordine divino… beh, proprio per la coerenza liberale, la Chiesa è paradossalmente divenuta indistruttibile. Se infatti un liberale ne pianificasse la distruzione, sconfesserebbe sé stesso, perché si mostrerebbe illiberale al mondo.
Ma Dio si è ripreso la gloria anche tramite le stigmate di Padre Pio, che il 20 settembre 1918
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Silvio

venerdì 19 settembre 2008

"Preghiera"

«Renato Brunetta, a te piacciono le donne (siamo in due) ma non vuoi bene alle mie amiche.
Io ho un elenco lungo così di signorine che vorrebbero sposarsi e non ci riescono perché i loro signorini vogliono sì scambiarsi “affettività e solidarietà”, come dici tu, però a tempo. Ovvero finché conviene e piace.
“Credo possa essere considerato positivo” hai dichiarato. Positivo un corno. Roma non fu costruita in un giorno e senza una prospettiva di durata non ci si sposa, non si mette su casa, non si fanno figli.
La tua proposta Didorè (Diritti e Doveri Reciproci delle coppie di fatto) ha giustamente un nome da filastrocca, essendo pensata per consentire agli adulti di rimanere bambini. Gli uomini delle mie amiche ti ringraziano. Le mie amiche non tanto.»
di Camillo Langone - © Il Foglio, 18-09-08
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silvio

martedì 16 settembre 2008

Viaggio Apostolico in Francia

È stato un grande successo il viaggio del Papa in terra di Francia, a testimoniarlo la straordinaria partecipazione, un vero bagno di folla, di fedeli comuni, la numerosa presenza di ministri dell'attuale governo e l’attenta partecipazione del mondo culturale, settecento, fra storici, intellettuali, filosofi, artisti. Rivolgendosi loro il Papa ricorda che: «Ciò che ha fondato la cultura dell'Europa, la ricerca di Dio e la disponibilità ad ascoltarlo, rimane anche oggi il fondamento di ogni vera cultura».Quella francese, è una società secolarizzata molto sensibile alla laicità, ma oggi, questa idea di laicità tanto cara ai francesi, inizia a scricchiolare, e questa visita ha sicuramente dato una scossa alla vecchia Francia. Sono in molti a riconoscere il limite di una laicità ormai incapace di dialogare se non con se stessa, fino a diventare, quasi intollerante, una forma di religione con i tratti del fondamentalismo. [leggi tutto]

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roberto