giovedì 29 aprile 2010

Il vero amore


«Io sono più sicuro e certo di questa Divina Provvidenza, che non così son certo se esista la città di Torino.»
San Giuseppe Benedetto Cottolengo (nella foto)

Udienza del Papa da non perdere. Tratta di due santi piemontesi a me molto cari: Leonardo Murialdo e Giuseppe Benedetto Cottolengo.
A proposito del Cottolengo, ebbi modo di conoscere la realtà della Piccola Casa della Divina Provvidenza, conosciuta appunto come il Cottolengo, nel 1997, durante un pellegrinaggio.
La suora che ci accolse ci spiegò che la Piccola Casa era un luogo dove si dà e si riceve amore. Durante la visita provai quest’amore negli occhi degli ammalati e del personale religioso.
Ma quello che mi toccò il cuore non furono i malati: al piano interrato c’è una cappellina nascosta. È ubicata in una zona di passaggio. Diedi un’occhiata e fui stupito nel vedere tre o quattro casse da morto adagiate alle pareti: “sono per i religiosi morti oggi”, disse la suora.
Dopo un qualche moto di repulsione, realizzai in qualche secondo che c’è gente che vive nascosta, fa solo del bene e muore dimenticata da tutti.
Mi vergognai di me stesso, compresi che il vero malato ero io e conclusi che la prova finale del vero amore nel Cottolengo era lì, presso quelle casse da morto.
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silvio

mercoledì 28 aprile 2010

Businnes risorgimentale


È in arrivo l’ennesima ghiottoneria per i furbi.
Ovviamente parlo dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
I consulenti d’onore emetteranno parcelle - sempre se l’emetteranno - milionarie.
Maurizio Blondet parla di 800 milioni di euri, solo per il Comitato celebrativo.
I consulenti, però, potranno esprimersi a patto di essere risorgimentalmente correttissimi. In caso contrario, verranno espunti e umiliati pubblicamente.
Bisognerà dire, quasi in preghiera che: a) Garibaldi fu un galantuomo; b) i liberali amavano non solo la propria libertà ma anche l’altrui (specialmente quella della Chiesa); c) lo Stato Pontificio era un’anticaglia obsoleta e anacronistica; d) la Massoneria non c’entra nulla con il Risorgimento; e) tutti i regni italiani erano entusiasti di unirsi allo stato sabaudo in modo plebiscitario.
Ai risorgimentalmente correttissimi do un consiglio: risorgi mentalmente!
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silvio

martedì 27 aprile 2010

Graecia infelix


Siamo alle solite. Il solito paese socialista - oggi la Grecia - è al collasso economico.
Ma quando gli elettori capiranno che i governi socialisti portano le nazioni alla miseria?
Ieri il Cile, ad esempio, traghettato dal socialista Salvator Allende, che distrusse in pochi anni l’economia. Analoga sorte per altri stati sudamericani.
Torniamo dalle nostre parti. La stessa Italia, che sotto Craxi raddoppiò il debito pubblico e sotto il CAF lo quadruplicò. Così almeno dicono i detrattori di Craxi.
E l’Europa socialista, fino a dieci anni orsono? D’accordo, stavolta ha l’attenuante della crisi economica mondiale.
Così anche la Spagna di Zapatero, i cui disoccupati sono ormai un esercito. Obama nemmeno sembra troppo preoccupato della caduta a picco dell’occupazione.
Comunque sia, attenuanti o meno, aveva ragione Winston Churchill: «Il vizio innato del capitalismo è la disuguale divisione delle fortune, mentre la virtù innata del socialismo è l’uguale divisione della miseria».
O anche Wilhelm Röpke: «Tutti aspiriamo ad una economia ordinata, produttiva e giusta, e il collettivismo [socialista - ndr] ci regala disordine, miseria e ingiustizia».
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silvio

lunedì 26 aprile 2010

… ma l’obbedienza è sempre una virtù


«L'obbedienza a Dio ha il primato. […] Il tempo moderno ha parlato della liberazione dell'uomo, della sua piena autonomia, quindi anche della liberazione dall'obbedienza a Dio. […] L'obbedienza verso Dio è la libertà, perché è la verità […] preghiamo soprattutto di conoscere Dio, di conoscere umilmente e veramente Dio e, conoscendo Dio, di imparare la vera obbedienza che è il fondamento della libertà umana
Benedetto XVI

Il Papa è tornato sull’obbedienza. E fa bene, perché la disobbedienza è in metastasi dovunque. L’Anno sacerdotale è agli sgoccioli, ma le indicazioni del Pontefice non sono state generalmente accolte.
Niente file ai confessionali. Niente ritorno alla divisa talare. Poco interesse alla liturgia, che continua ad essere brutta e sbrigativa. Non c’è traccia della comunione in ginocchio, tanto cara al Papa.
Di un rinnovato impegno, poi, per la cura delle anime non s’è visto nulla. O forse m’è sfuggito.
Personalmente, quando entro in chiesa, il sacerdote è sempre assente. Ma dov’è? Non è cambiato nulla, nulla di percettibile almeno.
Insomma, per adesso le intenzioni di Benedetto XVI sono largamente disattese.
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silvio

domenica 25 aprile 2010

Per i modernisti di Trieste l’obbedienza non è mai stata una virtù


Dopo che il settimanale diocesano modernista Vita Nuova è stato pesantemente criticato dall’arcivescovo locale Giampaolo Crepaldi, la Direttrice e la Redazione hanno pensato bene di fregarsene delle parole del presule, ripristinando la rubrica delle Lettere al Direttore.
Lo stucchevole editoriale di questa settimana è così riassumibile: “Caro arcivescovo, le tue critiche ci fanno un baffo. Noi siamo fedeli a Cristo, altro che eterodossi. Quindi, continuiamo per la nostra strada”.
Certo il tono è più mellifluo, tipico degli scribi e dei farisei ipocriti.
La Direttrice ha trovato persino l’impudenza di dire: «abbiamo ritenuto di aver imparato la lezione».
Ma a Vita Nuova non hanno imparato, né capito nulla, come del resto è prassi dell’ottusità modernista, proterva e disobbediente.
Il giornaletto, così, di giorno in giorno, continua la sua opera di distruzione del dogma. In caso di lettura, si raccomanda di scaldare, salare e pepare bene la carta prima dell’uso.
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silvio

Pensiero della Domenica - 107


A cura del sito “Vie dello Spirito

IV^ Domenica di Pasqua

“Le mie pecore ascoltano la mia voce”

Gesù nel suo insegnamento si è servito, per spiegare grandi ed eccelse verità, di esempi comprensibili a tutti, come le parabole, ed ha portato similitudini dove Lui si impersona in figure identificabili per gran parte della sua gente. La pastorizia era molto diffusa in Palestina. Vaste torme di pecore pascolavano sui dossi delle colline, e durante la notte venivano rinchiuse in recinti circondati da un basso muricciolo di pietre a secco. [leggi tutto]
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Don Lucio Luzzi

mercoledì 21 aprile 2010

Goebbels e l’operazione preti pedofili


di Massimo Introvigne (Avvenire, 16 aprile 2010)

“Ci sono casi di abusi sessuali che vengono alla luce ogni giorno contro un gran numero di membri del clero cattolico. Purtroppo non si può più parlare di casi individuali ma di una crisi morale collettiva che forse la storia culturale dell’umanità non ha mai conosciuto in una dimensione così spaventosa e sconcertante. Numerosi sacerdoti e religiosi sono rei confessi. Non c’è dubbio che le migliaia di casi venuti a conoscenza della giustizia rappresentino solo una piccola frazione dell’ammontare autentico, dal momento che molti molestatori sono stati coperti e nascosti dalla gerarchia”. Un editoriale del New York Times del 2010? No: un discorso del 28 maggio 1937 di Joseph Goebbels (1897-1945), ministro della propaganda del Terzo Reich. Questo discorso, di grande risonanza internazionale, si situa al culmine di una campagna lanciata dal regime nazista per screditare la Chiesa Cattolica coinvolgendola in uno scandalo di preti pedofili. 276 religiosi e 49 sacerdoti secolari sono arrestati nel 1937. Gli arresti si susseguono in tutte le diocesi tedesche, in modo da tenere gli scandali sempre sulla prima pagina dei giornali. [leggi tutto]
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roberto

martedì 20 aprile 2010

Miracolo a Trieste


La notizia che sto per dare è quasi prodigiosa.
L’arcivescovo di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi, ha cominciato un bombardamento a tappeto contro il cattolicesimo adulto, alias cattoprogressismo postconciliare, alias cattomodernismo, alias fumo di satana.
L’evento è da spiegare per fasi: [leggi tutto]
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silvio

domenica 18 aprile 2010

Pensiero della Domenica - 106


A cura del sito “Vie dello Spirito

III^ Domenica di Pasqua

Gesù disse ai discepoli: "Venite a mangiare"

La prima lettura di questa terza domenica di Pasqua ci propone la grande testimonianza di Pietro e Giovanni che di fronte al divieto di parlare nel nome di Gesù rispondono con fermezza e coraggio: “Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini”. Nella seconda lettura è l’apostolo Giovanni che descrive una sua visione di Paradiso con le acclamazioni del coro celeste. Nel Vangelo di Giovanni (21,1-14) la terza apparizione di Gesù Risorto: Quando era già l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: “Figlioli non avete nulla da mangiare?”. Gli risposero di no. Allora Egli disse loro: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". [leggi tutto]
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Don Lucio Luzzi

venerdì 16 aprile 2010

Pedofilia, Introvigne: "Hans Küng immorale e scismatico"

Pamplona, 15 aprile (Ansa) - Dal Simposio Internazionale di Teologia di Pamplona, dove ha tenuto la relazione di apertura, il sociologo Massimo Introvigne si esprime in termini durissimi sulla lettera ai vescovi del teologo tedesco Hans Küng. "Si tratta di un esplicito invito allo scisma da parte di un personaggio che riceve grandi applausi fuori della Chiesa ma che gode invece di scarsissimo seguito fra i fedeli cattolici.


La lettera però è anche immorale perché per i suoi fini Küng mente sapendo di mentire quando afferma che il cardinale Ratzinger con la lettera De delictis gravioribus del 2001 rese più difficile perseguire i preti pedofili. Al contrario, con quella lettera e con altre misure l'attuale Pontefice mise in atto un meccanismo di repressione dei casi di pedofilia molto più duro di quanto non fosse in precedenza".
Il sociologo va oltre e afferma che "i casi di abusi e di immoralità nel clero si sono moltiplicati, come i dati dimostrano, negli anni 1970 quando si è creato un clima di insofferenza e di dissenso nei confronti dell'insegnamento morale del Magistero nei seminari e nelle università cattoliche, di cui Küng è uno dei maggiori responsabili. Dovrebbe essere piuttosto lui a rendersi conto che il vento seminato ha prodotto tempesta e a chiedere scusa al Papa e alla Chiesa".
"Forse - conclude il sociologo - lo scandalo creato da Küng è provvidenziale perché segna una linea di demarcazione: da una parte i cattolici fedeli al Papa, dall'altra uno scisma immorale che finalmente getta la maschera e rivela le complicità che legano il dissenso all'interno della Chiesa alle lobby laiciste che attaccano il Papa dall'esterno. La stragrande maggioranza dei fedeli sa perfettamente da che parte stare".
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roberto

I santi non si mescolano ai disobbedienti


«Ma dove sono i nostri Giovanni Maria Vianney?» si chiede la collega Gabriella (Gabriella’s Blog).
Aihmè, sempre di meno nei confessionali. Paolo Rodari si accorge, tra l’altro, che i confessionali sono spesso sprovvisti di grata traforata.
Già. Chi l’ha vista più la benedetta grata, inventata da San Carlo Borromeo, che spesso proteggeva il sacerdote dalle tentazioni carnali?
Eppure, dice mons. Gianfranco Girotti (numero due della Penitenzieria apostolica), «occorre ricordare che nessuno ha mai abolito la grata». E rincara: la norma «dice una parola chiara: si esige. Si esige la grata».
Il Papa, i santi, i sacerdoti obbedienti, sono sempre lì a dare il buon esempio. Confessione auricolare privata con grata. Cura delle anime.
Ma chi ne segue il santo esempio, se non qualche solitario curato, irriso e accusato come nostalgico?
Questa generazione perversa di disobbedienti dovrebbe essere condannata a leggere, fino al giorno del giudizio, il canone 964 del Codice di Diritto Canonico, che prevede confessionali «provvisti di una grata fissa tra il penitente e il confessore».
O il canone 986 che ordina siano, per i penitenti, «stabiliti, per loro comodità, giorni e ore».
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silvio

martedì 13 aprile 2010

Attacco di bile


«Numerosi psichiatri e psicologi hanno dimostrato che non esiste relazione tra celibato e pedofilia, ma molti altri - e mi è stato confermato anche recentemente - hanno dimostrato che esiste un legame tra omosessualità e pedofilia. Questa è la verità e là sta il problema».
Card. Tarciso Bertone

Verità da incorniciare e tramandare di padre in figlio.
Verità oggettiva e scientifica che ha provocato un attacco di bile alla sempre avvilita lobby omosessuale.
L’omosessuale, dalla notte dei tempi, è un pederasta - dal greco paiderastés, composto da paids (fanciullo) ed erastés (colui che ama, da èros, amore). Cioè l’omosessualità è specialmente l’attrazione sessuale nei confronti dei giovinetti del proprio sesso. Da sempre.
La neolingua orwelliana del XX secolo coniò il termine pedofilia per distinguerla ipocritamente dalla pederastia.
La scienza medica parla chiaro: i pedofili sono più numerosi tra gli omosessuali. Più precisamente circa l’80% dei pedofili sono anche omosessuali.
Ma la logica, anche la più elementare, ha da tempo abbandonato i nemici della Chiesa.
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silvio

lunedì 12 aprile 2010

Il linguaggio del sangue nella Sindone


Ricevo dal carissimo Don Lucio Luzzi un interessante articolo, a firma di mons. Giulio Ricci, uno dei più quotati sindonologi negli anni ’80. Lo stesso Don Lucio lo riconosce una guida per la sua infanzia.
L’articolo sottolinea la ricchezza di dati ed informazioni ricavabili da un’attenta analisi del lenzuolo sindonico. Di particolare in particolare emerge negli anni una sempre più stretta sovrapposizione tra la vicenda dell’Uomo della Sindone e quella delle ultime ore di Gesù Cristo prima della sua gloriosa Risurrezione.
Quello poi che non può essere raggiunto dalla ricerca scientifica razionale, lo grida il cuore che vede - pur sempre evanescente, come in uno specchio (San Paolo) - nel santo lenzuolo il volto di Nostro Signore. Oltre la ragione logica c’è una ragione che porta a discernere il vero dal falso, un’intellezione più profonda, concessa specialmente alla fede dei semplici.
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silvio

Un'Italia anticristiana


Mi sembra interessante e coerente quanto al post precedente di Silvio questo articolo di Galli Della Loggia, tratto dal Corriere della Sera 21 marzo 2010 .Nella "Caritas in Veritate" il Papa condanna decisamente la tecnocrazia, e quando Galli Della Loggia scrive :"Le vecchie autorità sono tutte morte e al loro posto ha diritto di sedere solo la Scienza" dimostra certamente di averla letta. L'articolista del corriere non è un credente e l'enciclica si rivolge veramente alla ragione. Di seguito l'articolo:

«Sempre più di frequente il discorso pubblico delle società occidentali mostra un atteggiamento sprezzante, quando non apertamente ostile, verso il Cristianesimo. All'indifferenza e alla lontananza che fino a qualche anno fa erano la regola, a una secolarizzazione per così dire silenziosa, vanno progressivamente sostituendosi un'irrisione impaziente, un'aperta aggressività che non è più solo appannaggio di ristrette cerchie di colti, come invece avveniva un tempo. Il bersaglio vero e maggiore è nella sostanza l’idea cristiana nel suo complesso, come dicevo, ma naturalmente, non foss'altro che per ragioni numeriche e di rappresentanza simbolica, sono poi quasi sempre il cattolicesimo e la sua Chiesa a essere presi in special modo di mira. Dappertutto, ma, come è ovvio, in Italia più che altrove.» [leggi tutto]
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roberto

Ridicolaggini


I militanti atei dicono di voler arrestare il Papa.
Purtroppo per loro viviamo nell’epoca degli stati liberali, inventati dagli stessi atei massoni.
Finché c’erano i regni e gli imperi, un potere politico poteva essere rovesciato da un altro. I regni cadevano e gli imperi tramontavano. Lo stesso stato della Chiesa fu semidistrutto.
Ora no. Ora c’è il principio liberale e i presidenti degli stati nazionali si riuniscono in summit, tutti sorridenti e garantisti.
Gli atei massoni, insomma, hanno fatto dello stato della Chiesa un regno intoccabile. Si sono, cioè, gabbati da sé medesimi.
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silvio

mercoledì 7 aprile 2010

Profezia disattesa


Ma cos’ha determinato, tra l’altro, la crisi ecclesiale dell’ultimo secolo ed il crollo postconciliare?
Anche la chiusura delle carceri vaticane; il venir meno della severità - della santissima severità.
Non ci sarebbe stata nessuna necessità di denunciare il colpevole all’autorità civile e le vittime avrebbero avuto pronta giustizia. Giustizia, ricordo, inseparabile dalla carità.
L’errore pastorale è tutto riassunto nelle parole di Giovanni XXIII: «Non c’è nessun tempo in cui la Chiesa non si sia opposta a questi errori; spesso li ha anche condannati, e talvolta con la massima severità. Quanto al tempo presente, la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore; pensa che si debba andare incontro alle necessità odierne, esponendo più chiaramente il valore del suo insegnamento piuttosto che condannando. Non perché manchino dottrine false, opinioni, pericoli da cui premunirsi e da avversare; ma perché tutte quante contrastano così apertamente con i retti principi dell’onestà, ed hanno prodotto frutti così letali che oggi gli uomini sembrano cominciare spontaneamente a riprovarle, soprattutto quelle forme di esistenza che ignorano Dio e le sue leggi, riponendo troppa fiducia nel progressi della tecnica, fondando il benessere unicamente sulle comodità della vita.» (Discorso per l’apertura del Concilio Vaticano II, n.7-2).
Mai profezia fu più disattesa. La cosa sconcertante è che Giovanni XXIII era perfettamente consapevole dell’esistenza di «dottrine false, opinioni, pericoli» ma, assurdamente, ha creduto essere giunto un tempo in cui l’umanità avesse spontaneamente riconosciuto ed evitato il male.
Oggi l’uomo, in contrasto con parole tanto ingenue, ripone massimamente la sua fiducia sulla tecnica e sulla comodità. Lo stesso avviene ed avvenne per l’Ordine sacro. Lo stesso avviene ed avvenne per gli Ordini religiosi.
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silvio

martedì 6 aprile 2010

Metastasi



Povera Ecclesia, che sussiste - ci dicono - nella Chiesa Cattolica. «La Passione della Chiesa […] è in corso», come rileva Antonio Socci.
Non c’è solo la questione, ormai marginale, degli «errori nella comunicazione», sottolineati da Vittorio Messori.
Lungi dalla Pasqua di Resurrezione, la Chiesa è nel mezzo del Venerdì di passione. Fumo di Satana che arriva dall’esterno, certo, ma entra e invade il santuario al posto dell’incenso.
Raniero Cantalamessa è in evidente carenza di discernimento. Lo stesso Cantalamessa aveva esultato allorquando (2007) la Commissione teologica internazionale mise in dubbio l’esistenza del limbo. Il simpatico cappuccino non prese nemmeno in considerazione che escludere il limbo significa dare una mazzata al già moribondo sacramento del battesimo.
A rendere ulteriormente grottesche le circostanze è l’ingrossamento della farsesca competizione tra i modernisti nell’esprimere la propria solidarietà al Papa. Ovviamente i primi a parlare sono coloro che disattendono sistematicamente la volontà pontificia: mons. Vingt Trois, reduce da una spettacolare celebrazione ecumenica pasquale; il card. Schoenborn, che attacca il celibato sacerdotale e la cui diocesi è annegata nel modernismo.
Ha ragione Socci a ricordare quanto la Vergine disse a La Salette: «La Chiesa subirà una crisi spaventosa, si vedrà l’abominio nei luoghi santi; nei conventi i fiori della Chiesa saranno putrefatti e il demonio diventerà come il re dei cuori (…) i sacerdoti con la loro cattiva vita sono diventati delle cloache di impurità».
Ma l’impurità non è la pedofilia. È che dopo l’Anno paolino e l’Anno sacerdotale i confessionali sono sempre vuoti, la liturgia è sempre insipida e l’apostolato morto.
L’impurità è la disobbedienza.
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silvio

venerdì 2 aprile 2010

Il voto cattolico pesa ancora tanto

Interessante articolo di Franco Adriano da Italia Oggi  del 1/4/2010  qui
Auguri di una Santa Pasqua a tutti gli amici di Sivan
°°°
Roberto

Venerdì santo - Passione di Nostro Signore Gesù Cristo


Grazie Gesù, perché stai sopportando un attacco di panico fino alla fine dei tempi.
Vuoi fare a meno di tranquillanti in modo che l’effetto sgradevole sia massimo per toglierlo a me.
Hai bevuto il veleno mortale al posto mio e sei in agonia.
Rimaniamo vicini con le nostre croci.
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silvio

giovedì 1 aprile 2010

Triduo Pasquale


«Cari Fratelli e Sorelle,
stiamo vivendo i giorni santi che ci invitano a meditare gli eventi centrali della nostra Redenzione, il nucleo essenziale della nostra fede. Domani inizia il Triduo pasquale, fulcro dell'intero anno liturgico, nel quale siamo chiamati al silenzio e alla preghiera per contemplare il mistero della Passione, Morte e Risurrezione del Signore.
Nelle omelie i Padri fanno spesso riferimento a questi giorni che, come osserva Sant’Atanasio in una delle sue Lettere Pasquali, ci introducono «in quel tempo che ci fa conoscere un nuovo inizio, il giorno della Santa Pasqua, nella quale il Signore si è immolato» (Lett. 5,1-2: PG 26, 1379).» [leggi tutto]
Benedetto XVI
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silvio