mercoledì 7 aprile 2010

Profezia disattesa


Ma cos’ha determinato, tra l’altro, la crisi ecclesiale dell’ultimo secolo ed il crollo postconciliare?
Anche la chiusura delle carceri vaticane; il venir meno della severità - della santissima severità.
Non ci sarebbe stata nessuna necessità di denunciare il colpevole all’autorità civile e le vittime avrebbero avuto pronta giustizia. Giustizia, ricordo, inseparabile dalla carità.
L’errore pastorale è tutto riassunto nelle parole di Giovanni XXIII: «Non c’è nessun tempo in cui la Chiesa non si sia opposta a questi errori; spesso li ha anche condannati, e talvolta con la massima severità. Quanto al tempo presente, la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore; pensa che si debba andare incontro alle necessità odierne, esponendo più chiaramente il valore del suo insegnamento piuttosto che condannando. Non perché manchino dottrine false, opinioni, pericoli da cui premunirsi e da avversare; ma perché tutte quante contrastano così apertamente con i retti principi dell’onestà, ed hanno prodotto frutti così letali che oggi gli uomini sembrano cominciare spontaneamente a riprovarle, soprattutto quelle forme di esistenza che ignorano Dio e le sue leggi, riponendo troppa fiducia nel progressi della tecnica, fondando il benessere unicamente sulle comodità della vita.» (Discorso per l’apertura del Concilio Vaticano II, n.7-2).
Mai profezia fu più disattesa. La cosa sconcertante è che Giovanni XXIII era perfettamente consapevole dell’esistenza di «dottrine false, opinioni, pericoli» ma, assurdamente, ha creduto essere giunto un tempo in cui l’umanità avesse spontaneamente riconosciuto ed evitato il male.
Oggi l’uomo, in contrasto con parole tanto ingenue, ripone massimamente la sua fiducia sulla tecnica e sulla comodità. Lo stesso avviene ed avvenne per l’Ordine sacro. Lo stesso avviene ed avvenne per gli Ordini religiosi.
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silvio

2 commenti:

Hayal'el ha detto...

L'equilibrio è una virtù importante, opposta all'eccesso. Quando si eccede da qualche parte o si è carenti ecco che nasce lo squilibrio e da esso deriva l'instabilità. Non a caso diciamo "squilibrato mentale" o "mentalmente instabile" nel caso della psiche.
Allo stesso modo un'attività non equilibrata provoca sicuramente un danno, immediato o meno non ha importanza. Nel nostro caso è il momento di aggiungere peso al piatto della bilancia che gestisce il rigore.

Gabriella ha detto...

Ma nelle cose di Dio la santissima severità è indispensabile.
Nelle cose di Dio o è SI SI oppure NO NO ... non c'è e non ci dev'essere una via di mezzo.