lunedì 12 aprile 2010

Il linguaggio del sangue nella Sindone


Ricevo dal carissimo Don Lucio Luzzi un interessante articolo, a firma di mons. Giulio Ricci, uno dei più quotati sindonologi negli anni ’80. Lo stesso Don Lucio lo riconosce una guida per la sua infanzia.
L’articolo sottolinea la ricchezza di dati ed informazioni ricavabili da un’attenta analisi del lenzuolo sindonico. Di particolare in particolare emerge negli anni una sempre più stretta sovrapposizione tra la vicenda dell’Uomo della Sindone e quella delle ultime ore di Gesù Cristo prima della sua gloriosa Risurrezione.
Quello poi che non può essere raggiunto dalla ricerca scientifica razionale, lo grida il cuore che vede - pur sempre evanescente, come in uno specchio (San Paolo) - nel santo lenzuolo il volto di Nostro Signore. Oltre la ragione logica c’è una ragione che porta a discernere il vero dal falso, un’intellezione più profonda, concessa specialmente alla fede dei semplici.
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silvio

1 commento:

roberto ha detto...

Certo la fede dei semplici,spesso disprezzata,ma ricordiamoci dell'insegnamento magisteriale,nella "spe salvi"Benedetto XVI spiega che cos'è la fede par.7: La fede è hypostasis delle cose che si sperano; prova delle cose che non si vedono ». dice quindi: « Est autem fides sperandarum substantia rerum, argumentum non apparentium » – la fede è la « sostanza » delle cose che si sperano; la prova delle cose che non si vedono.