venerdì 16 aprile 2010

Pedofilia, Introvigne: "Hans Küng immorale e scismatico"

Pamplona, 15 aprile (Ansa) - Dal Simposio Internazionale di Teologia di Pamplona, dove ha tenuto la relazione di apertura, il sociologo Massimo Introvigne si esprime in termini durissimi sulla lettera ai vescovi del teologo tedesco Hans Küng. "Si tratta di un esplicito invito allo scisma da parte di un personaggio che riceve grandi applausi fuori della Chiesa ma che gode invece di scarsissimo seguito fra i fedeli cattolici.


La lettera però è anche immorale perché per i suoi fini Küng mente sapendo di mentire quando afferma che il cardinale Ratzinger con la lettera De delictis gravioribus del 2001 rese più difficile perseguire i preti pedofili. Al contrario, con quella lettera e con altre misure l'attuale Pontefice mise in atto un meccanismo di repressione dei casi di pedofilia molto più duro di quanto non fosse in precedenza".
Il sociologo va oltre e afferma che "i casi di abusi e di immoralità nel clero si sono moltiplicati, come i dati dimostrano, negli anni 1970 quando si è creato un clima di insofferenza e di dissenso nei confronti dell'insegnamento morale del Magistero nei seminari e nelle università cattoliche, di cui Küng è uno dei maggiori responsabili. Dovrebbe essere piuttosto lui a rendersi conto che il vento seminato ha prodotto tempesta e a chiedere scusa al Papa e alla Chiesa".
"Forse - conclude il sociologo - lo scandalo creato da Küng è provvidenziale perché segna una linea di demarcazione: da una parte i cattolici fedeli al Papa, dall'altra uno scisma immorale che finalmente getta la maschera e rivela le complicità che legano il dissenso all'interno della Chiesa alle lobby laiciste che attaccano il Papa dall'esterno. La stragrande maggioranza dei fedeli sa perfettamente da che parte stare".
***
roberto

5 commenti:

roberto ha detto...

Si accusa Benedetto XVI di essere un nemico dell'islam- si legga il discorso di Ratisbona – al quale seguì la lettera al papa dei 138 saggi musulmani e la visita alla Moschea Blu di Istanbul sono stati i segni più evidenti e promettenti di amicizia
2. un nemico della ragione moderna e in particolare della scienza,.quando nel gennaio del 2008, dei professori costrinsero il papa a cancellare una visita all' Università di Roma "La Sapienza" -si legga il discorso a Parigi al Collège des Bernardins il 12 settembre 2008-

3. essere un tradizionalista nemico dal Concilio Vaticano II.-si legga il- discorso alla curia romana del 22 dicembre 2005- sull'interpretazione del Concilio "ermeneutica della continuità" rappresentata dal Vaticano II
4 di aver affossato l'ecumenismo, di anteporre l'abbraccio con i lefebvriani al dialogo con le altre confessioni cristiane.Invece la fedeltà alla grande Tradizione ha fatto fare straordinari passi avanti. sia con le Chiese bizantine che fanno capo al patriarcato ecumenico di Costantinopoli, sia – ed è la novità più sorprendente – con il patriarcato di Mosca. E' ancora l'amore della Tradizione che spinge persone e gruppi della Comunione Anglicana a chiedere di entrare nella Chiesa di Roma.-Costituzione Apostolica "Anglicorum coetibus",-
5 Inimicizia con gli Ebrei - discorso alla sinagoga di Roma 17 gen 2010 - ll grande valore della legge morale naturale sulla quale basare l'ecumenismo" In particolare il Decalogo . Esso costituisce un faro e una norma di vita nella giustizia e nell'amore, un "grande codice" etico per tutta l'umanità. Le "Dieci Parole" gettano luce sul bene e il male, sul vero e il falso, sul giusto e l'ingiusto, anche secondo i criteri della coscienza retta di ogni persona umana"
6.Accusa d'aver "coperto" lo scandalo dei preti che hanno abusato sessualmente di bambini.Questo Papa ha fatto più di tutti, nella gerarchia della Chiesa, per sanare questo scandalo.-lettera pastorale ai cattolici irlandesi dello scorso 19 marzo, che non ha precedenti.-

silvio ha detto...

Küng riassume tutte le sciocchezze e l’inconsistenza della teologia modernista postconciliare.
Si vede ormai chiaramente di cosa si tratta: una chiesa parallela e protestante, avvinghiata alla Chiesa di Cristo come un parassita.
Ci vorrebbe il coraggio di un “ripulisti” generale. Una cacciata a pedate dei rivoluzionari.

Gabriella ha detto...

“Noi sappiamo che Dio ci ha dato prove sufficienti del suo amore, noi non dobbiamo affatto dubitare della sua bontà, anche se non sempre riusciamo a comprendere le vie della sua provvidenza. Il Salvatore, prevedendo i dubbi che si sarebbero insinuati nella mente dei suoi discepoli nell'ora della prova e delle tenebre, disse loro: ‘Ricordatevi della parola che v'ho detta: Il servitore non è da più del suo signore. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi’. Gesù ha sofferto per noi più di quanto possa mai avere sofferto uno qualsiasi dei suoi seguaci. Quanti sono chiamati a soffrire accuse false, torture e martirio non fanno che calcare le orme del diletto Figliuolo di Dio”. Questo mi ha scritto un sacerdote Irlandese, falsamente accusato di pedofilia e penso che questo sia anche il pensiero del Santo Padre in questi giorni tremendi di accuse incredibili a lui rivolte … e da chi, poi? … Scagli la prima pietra …

Anonimo ha detto...

La Chiesa, ipotizzata da Hans Kung, avrebbe forse bisogno, in primis, di rigenerarsi rendendo trasparenti i propri bilanci e invertendo le percentuali di utilizzo delle fonti finanziarie a cui attinge: 20% , e non 80% , per le sue esigenze strutturali; 80%, e non 20%, in opere inequivocabilmente benefiche.
Se poi la Chiesa si rendesse totalmente libera da compiti di carattere finanziario, rinunciando, fra l'altro, a finanziamenti che la condizionano, potrebbe anche validamente assolvere il compito primario di essere punto di riferimento di valori morali ed etici, nonchè autorevole censore di comportamenti egoistici individuali o collettivi (ivi incluso il cattivo uso del denaro pubblico). Chi la pensa diversamente credo che condivida la tesi del Grande Inquisitore rappresentata da Dostoevskij nel suo romanzo I Fratelli Karamazov. Collateralmente bisognerebbe anche rinunciare a proporsi come Casta Religiosa, in possesso della Verità, operando non come Predicatori ma come Testimoni. L'eliminazione dell'assurdo, innaturale obbligo del Celibato e Voto di Castità, di fatto ambedue disattesi e resi impropriamente simbolo di Superiorità Spirituale, risulta premessa indispensabile per una vera auspicata testimonianza di vita familiare cristiana, che i religiosi dovrebbero e potrebbero dare e di cui si ha oggi urgente bisogno.

silvio ha detto...

Questo commento è importante perché riassume tutti i luoghi comuni del modernismo, del quale ci siamo occupati più volte. E si comprende anche la genesi, in fondo, del modernismo, ossia una serie di equivoci in merito all’essenza della Chiesa universale.
In nessun modo, innanzi tutto, la Chiesa può essere paragonata ad una qualche società filantropica, che opera in beneficienza. L’unica opera benefica della Chiesa è squisitamente spirituale: la salvezza delle anime. Tale salvezza non si ottiene se non attraverso la confessione della Verità e del suo culto che, esercitati nel mondo, non possono non prevedere “esigenze strutturali” (i preti mangiano come tutti e le chiese debbono essere ristrutturate come qualsiasi altro immobile). Quindi è vero: l’80% del danaro è utilizzato dalla Chiesa per le opere benefiche. Quelle autenticamente benefiche però, per le quali la Chiesa è in essere.
Non mi dilungo troppo sulle suggestioni di una Chiesa povera, lontana da interessi temporali. Tale errore è già stato condannato dal Magistero (e dalla prassi dei santi) in Pietro Valdo, nei francescani spiritualisti ed in alcuni altri settari.
L’anonimo commentatore (che prego di firmarsi), insomma, prospetta una sua idea privata di Chiesa che ha valore, appunto, solo come privata opinione. La realtà della vera Chiesa di Cristo è invece dimostrata dalla succitata prassi dei santi, sempre obbedienti al dogma, ai superiori ed al Magistero. È la sua parola contro quella dei santi, la sua prassi contro quella dei santi - e questo è sufficiente per la scelta di parola e prassi.
Quanto poi all’importanza di essere eunuchi per il Regno dei Cieli, già Gesù Cristo ammise che non tutti avrebbero capito, ma solo quelli a cui è dato.