venerdì 29 maggio 2009

Prove tecniche di Vaticano III

È abbastanza noto che il cattolicesimo progressista non è soddisfatto né della lettera del Concilio Vaticano II né del modo in cui è stato bloccato quello che essi chiamano lo “spirito del Concilio”. Lamentano una riforma spezzata (o tradita); una rivoluzione soffocata.

Come sempre più spesso si legge, Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro centrano l’analisi e svelano il vero motivo della diffusione dei molti e noiosi pamphlet catto-modernisti: addomesticare l’opinione pubblica in modo che, all’avvento del tanto sospirato Concilio Vaticano III, possa essere completata con successo la rivoluzione appena abbozzata dal precedente Concilio.

Ovviamente l’operazione è occulta e la «chiesa di Martini» camuffa con arte le parole, quasi mostrandole inoffensive. Si accattiva, inoltre, la simpatia dei peccatori impenitenti, addolcendoli in ogni modo con attenzioni affettuose e coccole incessanti.

Al momento giusto i Martini, i don Verzè e i Tettamanzi sapranno bene da chi farsi sostenere, sottolineando la differenza tra i buoni (loro) e i cattivi retrogradi preconciliari (chi si oppone al catto-riformismo schizoide).

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silvio

Val più una pagina di Cortès che cento omelie

Della serie: val più una pagina di Cortès che cento omelie
Premessa: monarchia, oligarchia, aristocrazia, poplo, solo nella Chiesa coesistono senza contrasto. La Chiesa impera e serve nello stesso momento,al pari Gesù è Re e Servo allo stesso tempo. Negli altri ordinamenti queste diverse forme di governo sarebbero fra esse incopatibili. Tenderebbero in continuo tra tirannia e rivoluzione.
Se consideriamo da sola la dignità del pontefice, la Chiesa ci appare come una monarchia assoluta. Se la consideriamo nella sua struttura apostolica ci appare come una potentissima oligarchia. Se osserviamo da una parte la dignità propria a prelati e sacerdoti e dall’altra l’abisso esistente tra sacerdozio e il popolo, la Chiesa assume i contorni di immensa casta aristocratica. Ma quando si posa lo sguardo sulle moltitudini di fedeli sparsi per il mondo, e si vede che apostolato,pontificato e sacerdozio sono al loro servizio e che nulla in questa società prodigiosa è stabilito in favore di chi comanda ma tutto è per la salvezza di chi obbedisce; quando si riflette sul dogma consolante dell’uguaglianza delle anime, quando si pensa che il Salvatore degli uomini soffrì le ingiurie della croce per tutti e per ciascuno degli uomini; quando si proclama che il buon pastore deve morire per le sue pecore; quando si pensa che fine ultimo che l’azione di tutti i diversi ministeri è la riunione di tutti i fedeli, la Chiesa appare come una democrazia immensa, nell’accezione nobile di questa parola, o, almeno, una società istituita per un fine essenzialmente popolare e democratico……
J.D.Cortès
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roberto

mercoledì 27 maggio 2009

Val più una pagina di Cortès che cento omelie

Della serie: val più una pagina di Cortès che cento omelie.

Premessa: per una visione teologica della storia.

Lo scadimento della fede, che determina lo scadimento della verità, non comporta necessariamente una diminuzione dell'intelligenza umana ma il suo traviamento nell'errore. Misericordioso e giusto a un tempo, Dio nega alle intelligenze ribelli la verità ma non nega loro la vita, le condanna all'errore, ma non alla morte.....
Per questo motivo, per quelle società che abbandonano il culto austero della verità per idolatrare l'ingegno non vi è più speranza. Dietro i sofismi vengono le rivoluzioni, dopo i sofisti è il turno del boia.

J.D.Cortès.
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roberto

Rivoluzione modernista in Vaticano

Radio Vaticana è in deficit pauroso. Perché? Perché, a differenza di Radio Maria, parla il linguaggio del mondo. Il linguaggio stantio, rancido e tedioso del mondo. Semplice.

Quale il rimedio elucubrato dai modernisti che la dirigono e che l’hanno affondata? Forse cambiare linguaggio? Forse parlare la lingua degli angeli? Forse sostituire i mediocri con qualcuno più lungimirante?

Non sia mai! Adesso metteranno la pubblicità, come a SAT 2000. Tra una tavola rotonda sulla gioventù moderna ed un simposio su pace e sviluppo, la pubblicità dei Pampers: una delizia imperdibile. Questa, la nuova evangelizzazione.

Il patetico padre Federico Lombardi si è precipitato a sottolineare che è un passo rivoluzionario ma «non una rivoluzione». E ha ragione, perché la rivoluzione c’è già stata. I fiori malefici hanno fruttificato.

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silvio

martedì 26 maggio 2009

Val più una pagina di Cortes che cento omelie

Della serie: val più una pagina di Cortes che cento omelie

Premessa:

Se l'uomo possiede la verità, perché il suo intelletto è infallibile, tutte le sue affermazioni e negazioni sarebbero identiche. In tal caso la discussione diventa inconcepibile. Lo stesso vale al contrario, se l'uomo non possiede la verità, perché fallibile, sia singolarmente che individualmente non la ritroverà nella discussione.

«Solo il cattolicesimo ha dato a questo problema particolarmente arduo una soluzione soddisfacente e legittima, come tutte le sue soluzioni. Ecco che cosa insegna il cattolicesimo: l'uomo viene da Dio,il peccato dall'uomo; l'ignoranza e l'errore, il dolore e la morte vengono dal peccato; la fallibilità viene dall'ignoranza, e dalla fallibilità viene l'assurdo delle discussioni. Ma aggiunge dopo:l'uomo è stato redento, il che, se non significa che l'uomo attraverso l'atto della redenzione (nel quale non ebbe parte attiva) sia uscito dalla schiavitù del peccato, significa perlomeno che la redenzione gli diede la capacità di rompere le sue catene e di trasformare l'ignoranza, l'errore, il dolore e la morte in strumenti di santificazione, con il buon uso della sua libertà, nobilitata e restaurata..A questo scopo Dio volle la sua Chiesa immortale, impeccabile, infallibile....

..La teoria cartesiana secondo la quale la verità esce dal dubbio come Minerva dalla testa di Giove è contraria a quella legge divina che presiede sia alla generazione dei corpi sia alla nascita delle idee, in virtù della quale i principi contrari sono condannati ad escludersi reciprocamente, mentre i simili tendono a produrre i simili. In vertù di codesta legge il dubbio nasce perennemente dal dubbio, lo scetticismo dallo scetticismo, la verità dalla fede. e la scienza dalla verità.»

J. D. Cortes

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roberto

Il diavolo fa le pentole, Manon i coperchi

«La donna non prenda bevande abortive e non uccida il suo bambino dopo il concepimento né dopo la nascita; né prenda diaboliche pozioni che impediscano il concepimento. La donna che lo fa si rende responsabile di altrettanti omicidi, quanti sono i concepimenti mancati

San Colombano, De singulis libris canonicis scarapsus, II, 21


«[Se] muoiono insieme ai loro feti, [queste donne] se ne vanno all'inferno con addosso la colpa non solo di adulterio contro Cristo, ma anche di suicidio e di infanticidio

San Girolamo, Lettera XXII, Ad Eustochio


Dove credete sia adesso, a meno di un miracolo, la Manon qui citata?

E le altre trenta disgraziate, se impenitenti sino alla fine, chi potrà farle risalire dall’abisso?

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silvio

lunedì 25 maggio 2009

L’amore del Cottolengo

Mi capitò, nel 1997, di passare per Torino e di visitare la Piccola Casa della Divina Provvidenza, fondata da San Giuseppe Benedetto Cottolengo nel 1832.

Avete udito che qui dimorano i mostri? Una curiosità per nulla scontata: mostro è chi ha divulgato questa diceria. Il Cottolengo è, in realtà, una casa «dove si dà e si riceve amore», come disse la piccola suora incaricata di illustrarci (a noi pellegrini) le attività del suo istituto. Le quali parole avemmo modo di verificare concretamente.

Da Avvenire un articolo interessante.

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silvio