mercoledì 31 marzo 2010
Satanismo
Ermeneutica dell’errore pastorale
martedì 30 marzo 2010
Affondamento
domenica 28 marzo 2010
Pensiero della Domenica - 105
Domenica delle Palme
La folla gridava: "Osanna al Figlio di David"
E siamo arrivati alla settimana clou per i cristiani che, praticanti o meno, la chiamano Settimana Santa. Gesù era partito da Gerico il venerdì, arrivando la sera stessa a Betania, (l'attuale El Avarie, cioè villaggio di Lazzaro), luogo di pace e di riposo, distante meno di tre chilometri da Gerusalemme. Il sabato lo passa in casa di Simone il lebbroso, dove la sera, durante la cena, venne una donna e versò il profumo sul capo di Gesù (Mc. 14,3). La domenica mattina si muove da Betania verso Betfage (l'attuale Et Tùr) e disse a due dei suoi discepoli: "Andate nel villaggio, che vi sta di fronte e subito, entrando in esso troverete un asinello legato, sul quale nessuno è mai salito; scioglietelo e conducetemelo...". [leggi tutto]
venerdì 26 marzo 2010
Tra le carte
mercoledì 24 marzo 2010
Utopia rivoluzionaria e realismo conservatore
martedì 23 marzo 2010
Priorità assolute
lunedì 22 marzo 2010
La fede è spenta non solo in Irlanda
sabato 20 marzo 2010
Pensiero della Domenica - 104
venerdì 19 marzo 2010
Panico morale
Credo sia molto utile per fare chiarezza sui recenti attacchi al Papa e sulla dolorosa questione della pedofilia.
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roberto
Senza ambizioni
«L’Italia porta con sé da duemila anni un’idea grandiosa, reale, organica: l’idea di un’unione generale dei popoli del mondo, che fu di Roma e poi dei Papi. Il popolo italiano si sente depositario di un’idea universale e chi non lo sa lo intuisce. La scienza e l’arte italiana sono piene di quella idea grande. Ebbene, che cosa ha fatto il conte di Cavour? Un piccolo regno di secondo ordine, che non ha importanza mondiale, senza ambizioni, imborghesito.»
Fëdor Michajlovič Dostoevskij, 1877, citato da Paolo Gulisano in Quel cristiano di Guareschi
L’Italia che esce dalla rivoluzione risorgimentale è uno spettro di quello che era.
Prendendola ancora più alla larga, l’Italia esce anche dalla modernità senza più fondamenta, senza riferimenti da tramandare alle genti.
Segnalo altri due articoli sul Risorgimento.
Nel primo, Andrea Galli intervista il giurista Francesco Mario Agnoli, che sottolinea l’azione violenta dei sabaudi che «si sentivano impegnati in una guerra di tipo coloniale». Cita anche Gramsci: «Lo Stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole,squartando, fucilando, seppellendo vivi contadini poveri, che scrittori salariati tentarono di infamare col marchio di briganti».
Nel secondo, la professoressa Angela Pellicciari non ha nessuna intenzione che le porcherie e le menzogne sul Risorgimento restino occulte. Il sentimento anticristiano risorgimentale, rileva la studiosa, non è da confondere con l’anticlericalismo. Fu, invece, un anticattolicesimo, un voler colpire Cristo e la Chiesa.
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giovedì 18 marzo 2010
Rivelazione progressiva (non progressista in senso gioachimita)
Segnalo le ultime tre udienze del mercoledì del Papa, nelle quali vengono tratteggiati elementi importanti della teologia di San Bonaventura.
Volevo segnalare un eventuale equivoco nel quale si può cadere durante la lettura. Sulla questione attorno a Gioacchino da Fiore - ma non solo, perché il Dottore Serafico ne allude anche nell’Itinerarium, ad esempio - Bonaventura intende la storia come «progresso». Nel senso che, ricorda Benedetto XVI, il santo Dottore dice che «“Opera Christi non deficiunt, sed proficiunt”, le opere di Cristo non vanno indietro, non vengono meno, ma progrediscono».
In nessun modo, però, questo «progresso» può essere inteso in senso moderno. Né, tantomeno, il pensiero bonaventuriano ha qualcosa di “progressista”. Tutt’altro.
Si vuole invece sottolineare che la Rivelazione ha un carattere progressivo, perché l’uomo non potrebbe comprendere alcuno svelamento della verità, se non lento e paziente da parte di Dio.
Bonaventura, anzi, dimostra l’inconsistenza del progressismo gioachimita, che collegando le epoche con l’azione delle distinte Persone divine, associa ai tempi una sorta di evoluzione della verità.
Il santo di Bagnoregio mette bene in chiaro che Cristo è al centro della storia e che la Provvidenza dispone i tempi ed i modi di uno svelamento progressivo di - importante - una medesima ed unica verità.
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mercoledì 17 marzo 2010
Opportunismo non violento
«Vogliamo una volta per sempre smascherare Marco Pannella e i quattro suoi sodali che ci prendono in giro con la sceneggiata degli scioperi della fame? A Cuba, dove governano gli amici dei loro amici con i quali si alleano, i dissidenti che fanno lo sciopero della fame o muoiono (Zapata) o sono ridotti a pelle e ossa (Farinas), mentre i nostri, dopo ogni digiuno, sono più sani e forti che pria (vedi l’ultimo della Bonino).»
Renato Nicodemo, © Il Giornale
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