mercoledì 24 marzo 2010

Utopia rivoluzionaria e realismo conservatore


Piero Melograni, intellettuale di Forza Italia, partecipò alla fondazione culturale del partito convinto dell’esistenza delle «masse liberali» in Italia.
Melograni proviene dalla sinistra e avrebbe dovuto avere almeno una sorta di scetticismo, dopo aver constatato la reale consistenza delle «masse rivoluzionarie».
Invitato, due mesi or sono, da Lilli Gruber (trasmissione Otto e mezzo), Melograni confessa la delusione nell’aver constatato che, in effetti, delle «masse liberali» non c’era traccia alcuna. Partorite dalla stessa madre - l’utopia - che partorì le «masse rivoluzionarie».
Ma, se le masse non sono né rivoluzionarie, né liberali, cosa mai potranno essere?
La risposta è semplice: le masse sono le entità più conservatrici dell’universo mondo. La persona ama conservare i genitori, la famiglia. Ama conservare i soldi per parecchi anni; e si aspetta una bella pensione ad attenderlo. La persona ama la stabilità di una casa e degli affetti. Ama il posto di lavoro stabile.
Il re ama conservare il regno ed il potere, così come il politico, fosse anche il progressista.
Il malato ama conservare la salute e il depresso la felicità.
Tutti poi bramiamo conservare la vita per sempre. O no?
***
silvio

2 commenti:

Hayal'el ha detto...

Lo stesso motivo che ci obbliga a mettere la prima per far spostare la macchina quando è ferma: ci vuole una forza notevole per infrangere lo spirito conservatore del cosmo.
La cosa che trovo esilarante sono questi "delusi dalle masse" che dovrebbero esserlo di sé stessi per aver applicato la loro visione del popolo sulle masse (ideologia)

silvio ha detto...

Certo: l’inerzia, i principi della termodinamica, le figure geometriche uguali a sé stesse, l’universalità delle leggi fisiche…
Tutto ci dice, anche nella creazione, che la verità si conserva, pur nell’attività, nella non fissità.