lunedì 22 marzo 2010

La fede è spenta non solo in Irlanda


La lettera del Papa ai cattolici irlandesi è un elenco implicito e paradigmatico di quali siano e di quali non siano le priorità della Chiesa.
L’ecumenismo non è una priorità. Il dialogo con le religioni non è una priorità. Le opere sociali nemmeno. Tutte queste attività - nate dal superattivismo postconciliare - distraggono pastori e fedeli, nonché tolgono energie per la realizzazione delle autentiche priorità.
È prioritario il ritorno alla vita pia e devota. È prioritario riaprire i confessionali. È prioritaria una riforma liturgica che restituisca al rito l’originale solennità. È prioritario che il sacerdote ritorni ad essere un curatore d’anime e non un organizzatore tuttofare di attività e feste patronali. [leggi tutto]
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silvio

4 commenti:

Hayal'el ha detto...

Certo i tempi che corrono non sono facili da affrontare, soprattutto per la Chiesa che mi appare sempre più in un mare in tempesta a remare contro i flutti.

Più che pregare e parlarne non so che altro si possa fare. Avere fiducia e ascoltare, forse.

Gabriella ha detto...

Hai ragione, Silvio.
E con Hayal'el dico che si può solo pregare e ... dare l'esempio.

silvio ha detto...

Sì, non si può fare più di quel che dite, che è già moltissimo.
Un caro saluto.

Riccardo ha detto...

Purtroppo la fede è stata annacquata dal "dialogo a tutti i costi", così la gente non sa più in cosa crede o no. Il dialogo dovrebbe esistere a livello di alte sfere, visto che il fedele medio non ha le conoscenze per una simile avventura.