mercoledì 10 marzo 2010

Anestesia cerebrale

I commenti dei colleghi Hayal’el e Gabriella mi stimolano qualche elucubrazione.

Credo che l’indifferenza europea all’aborto sia direttamente proporzionale all’anestesia cerebrale europea, la quale anestesia è palesata specialmente dalla stampa.

Cascano le braccia, se si dà un’occhiata a “Le Monde”, o “Le Figaro”, o “El Pais”.

Tralasciando il fatto che sono delle perfette fotocopie di un identico prototipo (letto uno, letti tutti), è raccapricciante la sostanza: un catalogo eterogeneo di comunicazioni sociologiche dello stesso peso di una cronaca sul “Grande Fratello”.

Azzerata - non accennata, azzerata - qualsiasi speculazione filosofica o religiosa, che non sia terra terra, leggerina leggerina, commisurata all’eurotonto lettore che foraggia certa stampa.

Gli sporadici articoli sulla religione, lungi dall’affrontare anche solo alla lontana speculazioni ispirate a un San Tommaso o un Sant’Agostino, si occupano di: a) la pedofilia dei preti; b) l’intolleranza dei cattivoni europei nei confronti dei simpaticissimi musulmani; c) i silenzi di Pio XII sulla Shoa; d) il Papa ed i preservativi.

Filosoficamente la situazione è analoga. Niente - non poco, niente - sulle domande che appassionarono la grande filosofia greca, ma anche l’ebraica e l’islamica posteriori. Alle pagine “cultura” c’è da piangere.

L’orizzonte culturale dell’eurotonto, purtroppo, scavalca raramente la serata degli Oscar o le ultime fregnacce dell’arte contemporanea.

In quel poco spazio, dunque, che rimane negli eurocervelli il problema dell’aborto può al massimo essere equiparato alle mutande di Laetitia Casta.

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silvio

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