mercoledì 9 settembre 2009

A subitanea et improvisa morte, libera nos Domine

In tempi più civili, i cristiani pregavano Dio di allontanare da loro il gran male della morte improvvisa. Anche questa pia pratica devozionale, come molte altre, è stata spazzata via dal modernismo, come polvere dal pavimento. Gli intelligentoni hanno inteso non turbare l'anima che, a loro parere, deve restare a bagno di un gaudente stato di perpetuo ottimismo progressista. Secondo costoro, per salvarsi è più che sufficiente cantare a squarciagola "il tuo popolo in cammino", frequentare le sagre parrocchiali e partecipare ai progetti culturali diocesani.

Ma la verità non cambia a capriccio. È infinitamente più auspicabile morire coscienti, nel pentimento e nei sacramenti. Un tempo c’era il viatico, l’accompagnamento del moribondo. Oggi c’è la solitudine tecnologica dell’ospedale: la morte repentina, in questo squallore umanistico, è invocata come privilegio.

Ma, dicevo, la verità non cambia a capriccio e gli impenitenti saranno giudicati come tali.

***

silvio

5 commenti:

Paolo ha detto...

Pensavi a qualche evento particolarmente noto?

silvio ha detto...

Ogni riferimento a Mike Bongiorno è puramente voluto.

silvio ha detto...

p.s.
Volevo anche dire che Mike potrebbe anche aver seguito l’esempio di quel giovane militare al quale Padre Pio predisse la morte improvvisa, dopo pochi giorni. Il giovane si preparò e morì da santo. Il post, quindi non vuole certo essere una condanna per Mike: potrebbe essersi preparato alla morte, pentito, confessato, comunicato e, quindi, salvo.
Sono stucchevoli i media che non danno la minima importanza alla dimensione ultraterrena, ma si concentrano sulle solite sciocchezze e apoteosi fuori luogo.

rita ha detto...

Daccordissimo con Silvio! Mia madre è morta in ospedale per un ictus, dopo alcuni giorni di coma, non ha potuto prendere il Viatico, ma le ho fatto amministrare immediatamente l'Unzione degli infermi. Appena avverto il sia pur minimo disturbo, prima di pensare a chiamare il medico, mi affido al Signore chiedendo perdono per i miei peccati. Vorrei andarmene all'altro mondo in compagnia di Gesù Cristo e non essere presa per i fondelli con un "è tutto ok, va tutto bene", come nei film americani. Ciao Silvio, mi piacerebbe imparare questa preghiera ma non la conosco; hai il testo? Grazie!

silvio ha detto...

Cara Rita, mi dai l’occasione di precisare ulteriormente.
In un ambiente dove c’è la fede, ovviamente non esiste la “morte improvvisa”, anche se materialmente si presenta. Voglio dire che il fedele - colui che prega sempre - è sempre preparato alla morte, anche se dovesse sopraggiungere in modo improvviso.
Lo stesso discorso si estende anche a chi ha la fortuna di avere qualcuno che preghi per lui, come nel caso di tua madre.
Dio non è certo un sadico: hai fatto benissimo ad agire così.
A prescindere dalla fede che può avere una certa persona o dallo stato di grazia in cui si trova al momento della morte, Dio la salva anche per la fede di un’altra persona che prega per lei.
Al paralitico di Cafarnao furono rimessi i peccati non per la propria fede, ma per quella dei suoi barellieri che lo calarono dal tetto: “veduta la LORO fede Gesù disse…” - la fede dei barellieri, non del paralitico! (Lc 5, 20).
Stai serena, dunque, cara Rita per tua madre, perché Dio è Dio anche del tempo…
Chi prega non ha nulla da temere dal tempo, nè per sè, nè per i propri cari.
Quanto alla giaculatoria “dalla morte improvvisa, liberaci o Signore”, fa parte di una serie di preghiere molto belle che potrai trovare per esempio qui: http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/Il-Messale-Preghiere-per-ogni-giorno/D354326.html
O qui: http://www.preghiereagesuemaria.it/l%27ora%20santa/ora%20santa%20nella%20notte%20della%20passione.htm