giovedì 3 settembre 2009

Dino Boffo

Di Giovannino Guareschi ammiro tutto: il suo splendido apostolato, il suo modello di prete, lo stile militante della rivista Candido da lui fondata.

Ammiro tutto di lui. Tutto tranne una cosa: la diffamazione ai danni di Alcide de Gasperi a mezzo stampa. Ben meritati gli arresti e bene fece De Gasperi a denunciarlo, se anche la vicenda delle lettere fosse stata autentica.

De Gasperi mi è del tutto indifferente rispetto a Guareschi, ma le persone sono da avversare nelle idee, negli errori. Devono essere contrastate con la massima determinazione e durezza. Addirittura attaccate e avvertite della possibile dannazione eterna. Ma non devono essere diffamate, specialmente quando non si è sicuri di cos’abbiano realmente combinato.

Don Camillo ha massacrato Peppone, ma non nell’onore personale e nella dignità.

Dino Boffo, direttore di un giornale spesso noioso del deleterio “cattolicesimo adulto” (come dice giustamente Francesco Cossiga), oggi si è dimesso dopo l’ennesima campagna di diffamazione riproposta da La Repubblica e perseguita anche da Il Giornale.

Dino Boffo mi è indifferente al pari di De Gasperi, ma i diffamatori meritano la galera.

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silvio

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io, invece, amo Guareschi anche nell'affaire con De Gasperi, poiché ritengo ci sia stato molto poco di personale nell'abusare della propria posizione di bibliotecario vaticano donde inviare "richieste" di bombardamento sulla propria nazione. A prescindere dal gesto in sé, su cui.. transeat a la guerre comme a la guerre, fu l'aver usato il sigillo vaticano, quasi come per accreditarsi ad interlocutore pontificio, qualifica mai data a De Gasperi, a gettare un discredito sulla Chiesa, ciò di cui Guareschi chiedeva, secondo me giustamente, conto.
Da non dimenticare, poi, come De Gasperi "uscì" dalla vicenda, ovvero con l'argomento "morale", e anche qui il virgolettato è d'obbligo, se morale può definirsi una difesa facente perno sulla propria reputazione. Insomma il classico: non sapete chi sono io.

Detto questo, si parva licet componere magnis, tra Guareschi e Feltri corre probabilmente lo stesso abisso che si trova tra Boffo e De Gasperi.

Un saluto

Giampaolo

silvio ha detto...

Ottimo, lo trasformo in post