martedì 17 novembre 2009

“No, he can’t”

«Gli obamiani sostengono che è questione di tempo, il presidente americano vuole cambiare il mondo, ma il mondo lo frena, lo ostacola, lo soffoca, così è costretto a posticipare le scadenze. […] Tutti - […] soprattutto quelli che si erano innamorati e ora, piantati in asso, si leccano le ferite - registrano un fatto: Barack Obama è un presidente al ribasso.»

© Il Foglio


Nessuno se lo fila, insomma. Obama Hussein - l’unico presidente americano che si è vergognato del proprio nome e primo dell'era Disney - non combina nulla. La mediocrità del nostro tempo non poteva incarnarsi meglio.

È la tragedia di chi vuole piacere a tutti, di chi immette la morbidezza nella politica, di chi ha poche idee e molte retoriche certezze: la strategia dell’Occidente radical-illuminista, alla ricerca del proprio suicidio.

Altro che cambiamento. L’islam e il comunismo hanno trovato tanti idioti, utili e occidentali, votanti obamiani.

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silvio

1 commento:

Hayal'el ha detto...

Eppure lo si sapeva già che Obama sarebbe stato al massimo un presidente come gli altri (essendo buoni). Intanto conosco ottimi cattolici che lo hanno preso in simpatia. Valli a capire...