martedì 24 novembre 2009

Archistar, avanguardie, protervia e sbadigli

Carrellata di articoli, sempre sulle oramai celebri archistar. Quegli architetti, cioè, che hanno trasformato l’architettura in una decostruzione brutta e capricciosa. Stesso discorso, a proposito dell’arte.

Il primo è del matematico ed esperto di teoria urbanistica e architettonica Nikos Salingaros (nella foto), uno dei pochi emergenti dalla mediocritas.

Salingaros, che conduce da anni una battaglia contro l’anti-architettura e la decostruzione, denuncia la schiavitù della «religione del nichilismo».

Il secondo articolo è del filosofo Giovanni Reale, che annuncia l’evidente fallimento dell’erte contemporanea. Perché è fallita? Innanzitutto, perché «si è resa sempre più incomprensibile». Inoltre, gli artisti guardano da tempo solo all’originalità, con occhio privo di senso religioso, nichilista.

Il professore di estetica Stefano Zecchi fa notare l’appiattimento culturale delle archistar sul proprio pensiero privato: costruiscono in tutto il mondo, allo stesso modo, perché sono prive di senso storico, di progetto sociale.

Segnalo inoltre Beatrice Buscaroli, che dice: «i geni ci sono, ma mancano i committenti». E Luca Beatrice, che rileva l’effetto soporifero delle stucchevoli provocazioni avanguardiste.

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silvio

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