lunedì 16 novembre 2009

Caduta del comunismo o gita al luna park?

«Ci sono celebrazioni molto convenzionali che non hanno tenuto conto del perché […] è caduto il Muro di Berlino: è perché il comunismo è morto nel cuore delle persone. È perché c’è stata una resistenza spirituale, portata avanti con grandissimo coraggio da Giovanni Paolo II.»

Padre Livio Fanzaga


Anche un certo don Wojciech Ulaczyk, che scrive ad Avvenire (dd. 14-11-09), parla di comunismo, Gulag, milioni di morti ammazzati.

Don Wojciech constata semplicemente che la maggior parte della pseudo-stampa e degli pseudo-media radical chic ha fatto schifo, come al solito: «Come non soffrire di fronte a una tv e ad alcuni giornali che, non solo non hanno approfondito un evento storico così importante, ma lo hanno ridotto a una manifestazione giocosa o addirittura a uno spettacolo?»

Abbiamo assistito, cioè, ad un giulivo ritrovo di smemorati, che guardavano cadere i mattoncini del domino… che teneri!

Il progressismo è ottuso e camaleontico: ha trasformato la caduta del comunismo, del quale fu responsabile o connivente, in una generica celebrazione sulla dannosità dei muri tra le persone.

***

silvio

5 commenti:

Hayal'el ha detto...

Da condividere al 100%.

Credo che il problema stia tutto nel fatto che effettivamente il comunismo non è crollato insieme al muro ma è rimasto tranquillamente attivo dentro la testa di molti.

silvio ha detto...

È un mistero come si possa avere una faccia di bronzo simile.
Le teste rosse possono davvero permettersi tutto, impunite. Sono dovunque.
Il TG5 non ha nemmeno pronunciato la parola comunismo. Ha parlato, anzi, di “rivoluzione” dell’89. Ma se fu la vittoria della controrivoluzione!
Un documentario su LA7 sembra attribuire il tutto al nazismo…
Le teste rosse non hanno l’arcobaleno nel cuore. Hanno una paralisi monocromatica.

Anonimo ha detto...

come non essere d'accordo con voi?

Anonimo ha detto...

... se il comunismo è davvero caduto, ha lasciato dietro di sé rovine fumanti che ancora appestano l'ambiente (sociale e spirituale) de-formazioni e appiattimenti culturali difficili da oltrepassare

ma in realtà penso anch'io che è ancora attivo in molte teste

silvio ha detto...

e noi siamo qui per disattivarlo!
:-)))))))))))