mercoledì 25 novembre 2009

La bellezza contro la volgarità

Citazioni tratte dalla Relazione al convegno per il cinquantenario di "Rivoluzione e Contro-Rivoluzione", Roma, 21 novembre 2009; di Massimo Introvigne

«“L’umanità può vivere senza la scienza, può vivere senza pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più nulla da fare al mondo. Tutto il segreto è qui, tutta la storia è qui”».
Fëdor Michajlovič Dostoevskij

«Questa antica triunità della Verità, del Bene e della Bellezza non è semplicemente una caduca formula da parata, come ci era sembrato ai tempi della nostra presuntuosa giovinezza materialistica. Se, come dicevano i sapienti, le cime di questi tre alberi si riuniscono, mentre i germogli della Verità e del Bene, troppo precoci e indifesi, vengono schiacciati, strappati e non giungono a maturazione, forse strani, imprevisti, inattesi saranno i germogli della Bellezza a spuntare e crescere nello stesso posto e saranno loro in tal modo a compiere il lavoro per tutti e tre».
Aleksandr Isaevič Solženicyn nel suo Discorso per la consegna del Premio Nobel per la Letteratura.

Nelle parole del teologo svizzero Hans Urs von Balthasar forse nel mondo moderno «gli argomenti in favore della verità hanno esaurito la loro forza di conclusione logica» e il bene «ha perduto la sua forza di attrazione, così che non resta che partire dal bello.

Papa Giovanni Paolo II: la bellezza è «veritatis splendor» . Il bello è la porta del vero, che conquista e spinge al buono» .
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roberto

2 commenti:

Gabriella ha detto...

Ci sono due tipi di bellezza per noi Cattolici: la bellezza Divina e la bellezza delle cose create da Dio o dall'uomo. Non bisogna confonderli.

Papa Giovanni Paolo II: la bellezza è «veritatis splendor». Il bello è la porta del vero, che conquista e spinge al buono» ... Questa è la bellezza dell'arte autenticamente Cattolica. Un'arte che avvince a Gesù e ci induce ad adorarlo ed amarlo.

silvio ha detto...

Due tipi di bellezza: ottima osservazione.
Anche San Tommaso d'Aquino, poi, parlava dell'impronta, nelle cose, di Unum, Bonum e Verum.