venerdì 4 aprile 2008

Conversioni

Sembra quasi che un po’ tutti si convertano, oggigiorno.
Magdi Cristiano Allam comprende l’eterna alleanza tra fede e ragione.
Giuliano Ferrara l’ha compresa già da qualche anno.
Tony Blair ironizza sul laicismo ateo e dichiara che «la fede è un credere vivo […] che si muove con la ragione».
Mikhail Gorbaciov viene pescato a pregare in ginocchio nella Basilica di San Francesco, ad Assisi.
Il gladiatore Russell Crowe chiede il battesimo, sull’esempio di Mel Gibson.
Et cetera.

Beninteso: sono conversioni al Dio di Gesù Cristo, non generiche apologie della trascendenza.
I succitati, cioè, sono affascinati dai sacramenti, temono la dannazione, sperano nella verità dell’amore e studiano il Magistero del Papa.
Non che tutti abbiano smesso gli abiti civili e indossino, tonsi, il sacco della penitenza.
No, perché il messaggio che la Provvidenza vuole dare al nostro secolo è più focalizzato: la fede non è la ragione, ma senza la ragione non può esserci alcuna fede.
Quindi, conversione "di cervello", prima che "di cuore". Culturale, prima che sentimentale.

Si può certo ammettere che Dio non abbia scelto dei campioni di acume o simpatia particolari.
Può un Russell Crowe incarnare la credibilità? E Tony Blair l’umiltà?
Posso io medesimo dare l’idea della sapienza?
Siamo, insomma, inadeguati per ogni apostolato.
Ma bisogna sempre ricordare che «
Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti» (1 Cor 1, 27).
San Paolo lo spiega bene: «
ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini» (1 Cor 1, 25).
***
silvio

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sì, mi piace ciò che hai detto. Il Signore ci ama e ci sceglie per primo, quando siamo ancora peccatori. Un abbraccio fraterno

Anonimo ha detto...

Un abbraccio a te e ai fratelli del Samizdat.

calamar ha detto...

La conversione del primo della lista forse è stata un po' troppo "mediatica"