mercoledì 30 luglio 2008

“L’identità cristiana nell’impegno sociale”

Il collega Vito Piepoli ci invia un articolo sul non senso della dicotomia tra la dimensione religiosa del cristiano e quella temporale e sociale. [leggi tutto]
***
silvio

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Vito,
sì, “non esiste dualismo nell’uomo, tra l’essere religioso o cristiano da una parte e l’essere civile o politico dall’altra”. Su questo punto concordo con Sturzo.
Non ho mai capito, su questa base, la “scelta religiosa”, ad esempio.
Se il cristiano non edifica la Città di Dio in quella umana a che serve? Dove si manifasterebbero l’incarnazione e la salvezza?
Su Marx e Cristo, aggiungo un’ovvietà: certamente il cristiano vuole la giustizia per il povero, come la vuole per chiunque. Insomma, il classismo è estraneo all’Evangelo, così come molti altri elementi del materialismo dialettico, ecc...
Per il resto concordo. Direi che la parola da usare non è integralismo, ma intransigenza. Del tipo di quella di Don Bosco, ad esempio, o di Josemaria Escrivà, che non può essere confusa con alcunché di arrogante.
Saluti.