«Satana di vanità / Anima di falsità / […] Portami all'inferno / Pago per amore / […] Lascio tutto / E vengo via con te / […] Magica divinità / Brivido di libertà».
Questo cantava l’altra sera Raffaella Carrà al suo pubblico di diversamente abili. Testi di Boncompagni, Pelloni e Bracardi.
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silvio
6 commenti:
Un inno a Satana all'amatriciana, vagamente carducciano...
Oddio mio! Vade retro!!!!
Suvvia non fate i bacchettoni
@ Paolo: sì, ma mi raccomando: bisogna parlare sottovoce...
sssth! Siamo circondati dagli spettatori di Raffaella e Boncompagni...
Gli spettatori siete voi che date importanza a cose che importanza non hanno. Io la televisione la vedo davvero di rado e di sicuro non mi soffermo su carramba o cose del genere.
Una vera e indignitosa "schifezza"! Invecchiando si dovrebbe maturare e migliorare... la Carrà non sembra approfittarne molto.
Ciao, caro Michelangelo.
Gia. Mi viene in mente la fine di Eleazaro, riportata nel secondo libro dei Maccabei (6, 23): riferendosi alla sua vecchiaia, si parla di “veneranda canizie”.
Sono addolorato che nella nostra epoca su molto pochi ci si possa esprimere così. Se anche la vecchiaia è consumata dalla stoltezza, cosa mai potranno apprendere i giovani?
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