venerdì 3 febbraio 2012

Fede, scienza e il pericolo dello scientismo

di padre Alessandro Calloni F.I.
Rettore del Santuario di S. Maria Maggiore in Trieste

In ambito accademico, negli ultimi anni, si è dissolta, oramai, l’idea di una scienza onnivora dell’intero ambito conoscitivo. La nuova valutazione della scienza, prospettata, infatti, dagli scienziati e dai filosofi, sta subendo una profonda trasformazione, che non ha ancora acquisito sufficiente consapevolezza nei non specialisti. Significativa è l’intervista che girava su Internet, qualche mese fa, di Vasco Rossi, il quale, discettando di scienza, fede, Dio, affermava la chiara, oramai avvenuta dimostrazione da parte della scienza dell’inesistenza di Dio; ovviamente, senza essere in grado d’argomentare il tutto. [leggi tutto]

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

si ha questa sudditanza verso lo scientismo,perchè si è impressionati dal suo enorme sviluppo specie se confrontato con lo scarso sviluppo morale.Non si tiene dunque conto che in campo materiale e tecnologico tecnica si somma a tecnica,viceversa in ambito morale non c'è una simile possibilità di addizione per il semplice motivo che bisogna fare i conti con libertà dell'uomo che, è sempre nuova e deve sempre nuovamente prendere le sue decisioni,che non sono mai semplicemente già prese per noi da altri – in tal caso, infatti, non saremmo più liberi. La libertà presuppone che nelle decisioni fondamentali ogni uomo, ogni generazione sia un nuovo inizio.In ambito morale il progresso avviene solo se si presenta alla ragione e alla libertà dell'uomo una legge di qualità superiore che la legge naturale non riece a darsi da sola

Riccardo ha detto...

L'articolo sottolinea che lo scientismo non è più accreditato tra gli ambienti accademici, ma il problema è che da noi gli ambienti del genere sono monopolizzati da gente come la Montalcini e la Hack, che si sono formati decine di anni fa e sono rimasti a quel periodo. Del resto, se uno come Odifreddi scrive dei "libri" che vendono, vuol dire quanto siamo messi male. Il guaio è che non se ne accorge nessuno. Fa tanto chic essere scientista, è come quando uno si definisce "intellettuale" e legge un solo libro.

silvio ha detto...

@ Anonimo: grazie del contributo. Concordo, ma non ho ben capito questa riflessione: “In ambito morale il progresso avviene solo se si presenta alla ragione e alla libertà dell'uomo una legge di qualità superiore che la legge naturale non riesce a darsi da sola”.

@Riccardo: inoltre Hack e Odifreddi discettano soprattutto di cose che non sanno (sempre ammesso che siano preparati nelle scienze come fanno credere).

Anonimo ha detto...

Sig.Sivio,
intendo dire che la morale non progredisce senza fede.La ragione lasciata sola è intrinsecamente debole.
Spero che sabato e domenica prossimi
a Venezia ci sia bel tempo!