sabato 8 dicembre 2007

La seconda enciclica del Papa

« SPE SALVI facti sumus » – nella speranza siamo stati salvati. E`questo l`incipit della seconda enciclica di BenedettoXVI,una lettera ricca di spunti, che si presta molto bene alla comunicazione per la sua straordinaria semplicita,`nonostante il contenuto di alto profilo teologico e filosofico, che caratterizza questi documenti.
BenedettoXVI percepisce il disagio dell`uomo contemporaneo, sazio e disperato che ormai non osa piu`sperare. Il Papa continua a presentarci il vero volto del nostro di Dio, dopo averci detto, nella sua prima enciclica ”Deus caritas est” che Dio e' amore, e da Lui proviene tutto il bene, ora ci presenta un altra verità ,quella sul misterioso desiderio di Dio che e' nell'uomo, che per questo lo apre all'infinito. Questa verità è ragionevolmente fondata, se osserviamo il nostro passare insoddisfatti da un esperienza all'altra stimolati da naturali desideri che non riusciamo ad esaudire. E' altrettanto vero che questo desiderio di Dio, è causa della nostra speranza, ma anche della nostra disperazione, se sorretto dalle nostre sole forze naturali. .L`uomo ateo in sostanza non esiste. I reperti paleontologici e archeologici ci dimostrano che questo è vero: il "genere" homo si caratterizza, sia come sapiens sia come sapiens sapiens, per il senso religioso.
l`ateismo consiste semmai nel cattivo uso della ragione e nell`aver mal riposto la nostra naturale religiosita` ,non verso il Dio cristiano, “fuori dal mondo,” ma “dentro il mondo”. In pratica, la divinizzazione della natura ,del mondo, confluisce oggi (età contemporanea) nel materialismo e nello scientismo, che è, in fondo, la divinizzazione della scienza, dello Stato, del mercato. Traggo dalla lettera del Papa una breve citazione significativa a tal proposito <<.... In questo senso il tempo moderno ha sviluppato la speranza dell'instaurazione di un mondo perfetto che, grazie alle conoscenze della scienza e ad una politica scientificamente fondata, sembrava esser diventata realizzabile. Così la speranza biblica del regno di Dio è stata rimpiazzata dalla speranza del regno dell'uomo, dalla speranza di un mondo migliore che sarebbe il vero « regno di Dio >>Ma questa speranza e` stata tradita, l'uomo moderno che si è contrapposto alla tradizione cristiana, non confidando più nella vita eterna, e ingannato dalle ideologie mondane, non ha più dove riporre la sua speranza.Ha cercato di fare del mondo un immenso monastero, dove vi fossero praticate tutte le virtù, ma quando non si rispetta la vera libertà dell'uomo, che proviene dalla grazia, lo si trasforma in una grande prigione .Anche il cristianesimo moderno ha concorso, secondo il Papa,ad alimentare questo generale “restringimento” della speranza, da quando ha smesso di giudicare il mondo, cercando di comprenderlo nel tentativo anche in buona fede di trasmettere il vangelo all-uomo contemporaneo .Gia`il papa S.PioX aveva bollato il modernismo come“la sintesi di tutte le eresie”
.Dove possiamo allora orientare la nostra speranza?
Il Pontefice ci invita riporre la nostra fiducia solo in Gesu` :
<<...In altre parole: le buone strutture aiutano, ma da sole non bastano. L'uomo non può mai essere redento semplicemente dall'esterno. Francesco Bacone e gli aderenti alla corrente di pensiero dell'età moderna a lui ispirata, nel ritenere che l'uomo sarebbe stato redento mediante la scienza, sbagliavano. Con una tale attesa si chiede troppo alla scienza; questa specie di speranza è fallace. La scienza può contribuire molto all'umanizzazione del mondo e dell'umanità. Essa però può anche distruggere l'uomo e il mondo, se non viene orientata da forze che si trovano al di fuori di essa. D'altra parte, dobbiamo anche constatare che il cristianesimo moderno, di fronte ai successi della scienza nella progressiva strutturazione del mondo, si era in gran parte concentrato soltanto sull'individuo e sulla sua salvezza. Con ciò ha ristretto l'orizzonte della sua speranza e non ha neppure riconosciuto sufficientemente la grandezza del suo compito – anche se resta grande ciò che ha continuato a fare nella formazione dell'uomo e nella cura dei deboli e dei sofferenti....>>.
… Non è la scienza che redime l'uomo. L'uomo viene redento mediante l'amore..... Ma ben presto egli si renderà anche conto che l'amore a lui donato non risolve, da solo, il problema della sua vita. È un amore che resta fragile. Può essere distrutto dalla morte…… Gesù Cristo ci ha « redenti ..>>.
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roberto

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