venerdì 9 maggio 2008

L’inaudito e l’inosservato

«Si racconta che un rabbino, mentre era assorto a meditare i libri sacri, riceve la visita improvvisa di un suo discepolo che, raggiante, gli dà un annuncio sbalorditivo: “Il Messia è finalmente arrivato! Il Regno di Dio è veramente cosa sicura!”.
Il rabbino, senza dire parola, va alla finestra, guarda fuori, poi richiude, e torna ai suoi libri facendo con la testa un segno negativo: “Non è vero! Non vedo nulla di cambiato!”
»
mensile “Papa Giovanni” EDB, a.XLII - maggio 2008 - n.5 - p.20

Non ha torto il rabbino: indizio del Regno di Dio è una novità mai vista prima, né mai udita.
E questa novità deve avere il sapore dell’eternità, del peso dei secoli infiniti. Anzi, del secolo dei secoli.
Ogni apostolato è dunque inefficace, se l’apostolo non vive questo secolo inaudito e inosservato. È come addentrarsi in una foresta vergine e ricevere da essa consolazione, al posto della paura.
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silvio

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