mercoledì 28 settembre 2011

“Lutero: rivoluzione, non riforma”

di Francesco Agnoli

Quando si parla di Lutero, nell’immaginario collettivo creato ad arte da propagandisti interessati, il pensiero corre subito alla corruzione della Chiesa cattolica del Cinquecento. Molti libri della scuola dell’obbligo, allora, si soffermano nel descrivere le oscenità dei vescovi e dei papi di quel periodo, la cosiddetta vendita delle indulgenze e quant’altro, per poi estrarre dal cilindro il vendicatore, l’eroe buono, il ribelle animato da senso di giustizia: Martin Lutero, appunto.
Ebbene si tratta di una caricatura. Non perché la Chiesa dell’epoca non fosse corrotta. Lo era sicuramente. Del resto è la storia che ce lo insegna: quando scarseggiano i sacerdoti santi, nascono le diaspore, la gente perde la fede… La Chiesa dell’epoca, dunque, versava in pessime condizioni. Non stupisca: ha anch’essa, nella sua componente umana, i suoi giorni e le sue notti. [leggi tutto]

© La Bussola Quaotidiana

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