giovedì 12 gennaio 2012

positivismo e storiografia




È la mancanza di una corretta conoscenza della storia e delle proprie radici, a causare l'intolleranza verso gli altri. Ecco perchè si studia la storia; per capire se stessi e pertanto la società, lo Stato, la civiltà nella quale viviamo, anche, e soprattutto, in rapporto con il passato e per illuminare il più possibile il nostro percorso evolutivo.Papa Leone XIII (1878-1903) nella lettera enciclica Saepenumero considerantes del 18 agosto 1883 affronta questo delicato problema. Traccia i caratteri dell'apologetica storica nata originariamente, secondo la sua autorevole ricostruzione, come opera di contrasto contro un gruppo di studiosi protestanti noti come i Centuriatori di Magdeburgo, guidati da Mattia Flacio (1520-1575) teologo luterano , autori di quella che viene considerata la prima storia universale della Chiesa dai tempi di Cesarea di Palestrina (265 ca-339ca) . Leone XIII denuncia il modo ideologico di usare la storia, infatti Flacio si proponeva di scardinare la legittimità storica del Cattolicesimo romano, raccolse con acribia filologica  i testi di tutti coloro che, nel corso della storia, protestarono contro "l'Anticristo papale", una serie di circa 400 testimonianze anti-papali che diventeranno poi famose ed influenti.
Il seme gettato dai Centuriatori non ha assolutamente cessato di produrre frutti avvelenati.
 Di tali frutti ha parlato Papa Benedetto XVI in un importante discorso ai membri del comitato di Scienze storiche il 7 marzo 2007, confermando il quadro descritto da papa Leone XIII  denunciando oltremodo un ulteriore aggravamento; quello della crisi stessa della storiografia causata dall'ideologia del positivismo e materialismo. Una crisi pericolosa non soltanto per la religione cristiana ma per la stessa identità dell'uomo.
Consiglio la lettura dei due testi , non sono molto lunghi ma di eccezionale chiarezza e bellezza.
Leone XIII saepenumero considerantes
BenedettoXVI discorso ai membri del comitato di Scienze storiche
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roberto

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