Non vi nascondo la mia devozione ammirata per i santi “forti”. Non che tutti i santi non siano forti, ma alcuni tra loro lo sono in maniera manifesta, evidente, a volte quasi antipatica.
È così che considero San Josemaría Escrivá, che si è dedicato all’edificazione (nientemeno) dell’«opera» di Dio.
Non ho conoscenza diretta dell’Opus Dei. Ne ho letto le gesta nell’opera di Vittorio Messori (Opus Dei. Un’indagine, Mondadori, 2002). La consiglio vivamente.
Mi limito ad osservare da lontano, però, il coraggio di Elia, di Giorgio, di Cirillo d’Alessandria, dei papi Leone I, Gregorio I e Pio V, di Girolamo Savonarola (non ancora santo), di Josemaría Escrivá e di… Francesco d’Assisi. Certamente: anche la “forza” di San Francesco è del tutto palese, come più volte accennato dallo staff (si scriverà così?) di Sivan.
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È così che considero San Josemaría Escrivá, che si è dedicato all’edificazione (nientemeno) dell’«opera» di Dio.
Non ho conoscenza diretta dell’Opus Dei. Ne ho letto le gesta nell’opera di Vittorio Messori (Opus Dei. Un’indagine, Mondadori, 2002). La consiglio vivamente.
Mi limito ad osservare da lontano, però, il coraggio di Elia, di Giorgio, di Cirillo d’Alessandria, dei papi Leone I, Gregorio I e Pio V, di Girolamo Savonarola (non ancora santo), di Josemaría Escrivá e di… Francesco d’Assisi. Certamente: anche la “forza” di San Francesco è del tutto palese, come più volte accennato dallo staff (si scriverà così?) di Sivan.
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silvio
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