venerdì 18 dicembre 2009

Un santo sacerdote le canta a dovere a Enzo Bianchi

Solito elenco di banalità redatte da Enzo Bianchi: a) non bisogna pretendere dall’Islam la reciprocità religiosa; b) chi predica pubblicamente il Vangelo e contrasta le religioni aggressive, ha paura (di che?); c) chi domanda allo stato il rispetto della propria millenaria cultura è un «crociato» che impugna la Croce «come clava minacciosa»; d) anche l’Osservatore Mondano elogia il cattolicesimo adulto (vero: il fumo di Satana è entrato nel tempio); e) dialogo, ascolto, accoglienza dell’altro…

Don Lauro Consonni, lettore di Avvenire, si chiede: ma Bianchi in che mondo fatato vive? Non sa che l’«altro» se la ride del dialogo, ascolto, accoglienza…? Non sa che, nonostante il buonismo catto-modernista, i cristiani vengono bruciati vivi, crocifissi, scuoiati, decapitati, più che in passato?

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silvio

8 commenti:

Riccardo ha detto...

Tutti così i dialoganti: sono chiusi nella loro torre d'avorio e dicono come dovrebbe andare il mondo, invece di vivere in esso. Hanno perso il contatto con la realtà.

Paolo ha detto...

Mi pongo una domanda, Silvio, come capita sempre più spesso quanto si parla della forma mentis di certi uomini di Chiesa oggi.
Perché non ci si impegna, nella Chiesa gerarchica, in un'analisi TEOLOGICA seria sulla vera natura delle religioni, in particolare dell'islam? Ci si ferma a quelle poche parole della Nostra Aetate, pronunciate essenzialmente per motivi di dialogo e buon vicinato (almeno si spera), tralasciando quanto il Papa aveva iniziato a fare a Ratisbona e ulteriormente precisato con la dichiarazione dell'inconciliabilità teologica delle religioni con la fede cattolica.
Lo so, è una domanda ingenua.

Hayal'el ha detto...

a) Perché applicare 2 pesi e 2 misure? Perché simpatizza con l'Islam e ha antipatie per il cattolicesimo?
b) Mi pare che cambiando pochissime parole torna il grido all'omofobo. Senza cambiar nulla, invece, questa frase sembra tanto voler chiudere il becco ai cattolici e negare il diritto a predicare il proprio credo.
c) Meglio crociato che totalmente nullo. Uno che parla così è moralmente, spiritualmente e intellettualmente vuoto.
d) Qua ci sarebbe da chiedersi perché non c'è adeguato controllo interno e qual'è il seme della zizzania dal quale scaturiscono queste affermazioni.
e) è stato già risposto.

silvio ha detto...

@ Riccardo: è la crisi del vero senso di “dialogo”, credo, come riporto qua in basso.

@ Paolo: no, non è ingenua. Ha a che fare con - chiamiamola - la seconda crisi della Chiesa, ovvero il naufragio della teologia. Soprattutto dalla teologia francese del XX secolo, non più supportata dalla metafisica, sono venuti i problemi. Maritain ed altri hanno tentato di rilanciare il tomismo (neotomismo), ma hanno fallito, sganciandolo dalla questione ontologica e centrale dell’actus essendi. Troppo forti le suggestioni del positivismo e della teologia protestante (che pure ha avuto qualche argomentazione interessante). E oggi? Oggi abbiamo Mancuso… No: il vero “dialogo”, nel senso socratico di dialettica maieutica, o di speculazione teoretica, è morto e sepolto.

@Hayal'el: sottoscrivo.

Riccardo ha detto...

"Il vero “dialogo”, nel senso socratico di dialettica maieutica, o di speculazione teoretica, è morto e sepolto" con cosa sostituirlo?

Inoltre non è morto solo in ambito cattolico, pensate ai relativisti, che svendono l'identità propria in cambio di un semplice scambio di vedute. La vedo dura per questo mondo. O si torna indietro, o non si va più avanti.

silvio ha detto...

“La vedo dura per questo mondo. O si torna indietro, o non si va più avanti.”
Mi piace quest’espressione. Perlomeno: o si recuperano le fondamenta o crolla la casa.

Anonimo ha detto...

Eh sì, spiace dirlo, ma oggi non vale più il detto di Bernardo di Chartres, è più vero il contrario, che siamo pigmei sotto le ginocchia dei nani, ma con la presunzione dei giganti.
Il dialogo è impossibile, e del resto non v'è traccia di esso in alcun Vangelo... Credo che l'unica ricetta sia la testimonianza. Basta ecumenismi e falsificazioni di sorta, che sono, come diceva Maritain a Ilich a proposito della pianificazione (ma calza bene anche qui), nuove forme di peccato.

Un caro saluto e un Santo Natale a tutti.

Giampaolo

Riccardo ha detto...

E' esattamente quello che volevo dire.