giovedì 25 febbraio 2010

Patto per la vita e la famiglia

Da Massimo Introvigne:

Cari Amici,
sono lieto di confermarvi che l’on.le Roberto Cota, candidato del centro-destra alla presidenza della Regione Piemonte, ha sottoscritto oggi (24 /02/ 10) il "Patto per la vita e per la famiglia" con quattro garanti: il sottoscritto, Mauro Ronco, Marisa Orecchia presidente di Federvita Piemonte (che riunisce settanta movimenti e associazioni pro life) e Maria Paola Tripoli, storica figura del volontariato torinese e vice-presidente del Consiglio Regionale del Volontariato.

Il testo è trascritto a fine messaggio.

Questo documento, fortemente voluto da Alleanza Cattolica, ha un valore che va al di là del Piemonte perché:
(a) è la prima volta che chi si candida a governare una Regione sottoscrive un documento così preciso in tema di vita e famiglia;
(b) non si tratta di una dichiarazione d'intenti unilaterale ma di un vero contratto: un patto bilaterale con dei garanti che s'impegnano a vigilare e, vi assicuro, vigileranno;
(c) è un esempio di un modo di fare politica "sulle cose" che torna ai modelli della UECI, della Federazione Nazionale Cattolica, della Lega Elettorale Cattolica Brasiliana: si chiedono ai candidati impegni precisi su punti precisi e poi si verifica. [leggi tutto]

3 commenti:

Hayal'el ha detto...

Un "contratto" che dovrebbe sottoscrivere un po' chiunque si dice cattolico e voglia fare politica. Sto pensando ai "cattolici adulti" che di un patto simile avrebbero ribrezzo.
D'altro canto chi non si definisce per nulla cattolico vede questo documento come ulteriore prova di oscurantismo, ingerenza, non aconfessionalità. A questo punto diventa un problema educativo e di sensibilità. Mi pare non ci voglia poi tutto questo ragionamento per rendersi conto di quanto siano "storte" certe cose, intanto ci sono politici che le difendono, spero per ignoranza e ideologia... spero

Riccardo ha detto...

Speranza vana. Essere laici non vuol dire semplicemente "non addurre motivi religiosi per le proprie scelte politiche", ma pensarla l'esatto opposto di quello che pensa la Chiesa cattolica. La laicità non è un sistema di pensiero, è una religione.

roberto ha detto...

Cari amici,
il Papa nell'encilica Caritas in Veritate spiega l'importanza del dovere politico per i cristiani.
Al paragrafo 7:"Ogni cristiano è chiamato a questa carità, nel modo della sua vocazione e secondo le sue possibilità d'incidenza nella pólis. È questa la via istituzionale — possiamo anche dire politica — della carità, non meno qualificata e incisiva di quanto lo sia la carità che incontra il prossimo direttamente, fuori delle mediazioni istituzionali della pólis"
Hai ragione Riccardo,il pessimismo laicista che si risolve nell'ateismo è pericolosissimo per una societa ed è fonte di sottosviluppo.
Al paragrafo 29 della Caritas in Veritates:"Quando lo Stato promuove, insegna, o addirittura impone, forme di ateismo pratico, sottrae ai suoi cittadini la forza morale e spirituale indispensabile per impegnarsi nello sviluppo umano integrale e impedisce loro di avanzare con rinnovato dinamismo nel proprio impegno per una più generosa risposta umana all'amore divino".
Pretanto cari amici
consapevole che l’impegno civico dei cattolici non può finire con le elezioni, Alleanza Cattolica invita pure tutti coloro che, condividendo l’appello,(per la vita e la famiglia) desiderano promuovere o partecipare a gruppi di studio sui temi della dottrina sociale della Chiesa a prendere contatto con questo sito: www.alleanzapercota.org - info@alleanzapercota.org
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