venerdì 22 aprile 2011

Inchiesta sulla Sindone

Prof. Giulio Fanti, sindonologo
Come tutto ciò che attiene ai fatti connessi direttamente o indirettamente alla Rivelazione divina, anche la Sacra Sindone ha due “storie”. Il lenzuolo venerato come sudario funebre di Gesù Cristo, cioè, ha una storia spirituale e una storia scientifico-teologica, un itinerario devozionale e un itinerario speculativo e sperimentale. Questo non può essere strano, perché il Dio che si è rivelato all’uomo è un Dio incarnato; un Dio presente nel culto e nell’anima umana, ma rintracciabile anche cercandone indizi nelle cose create.
Quanto alla storia devozionale, il volto iconico di Gesù è stato oggetto di grande venerazione già durante i primi secoli dell’era cristiana, molto tempo prima quindi della comparsa della Sindone, in epoca tardo-medievale.
Quanto alla storia scientifica, essa ha origine solo in epoca moderna, dopo la prima foto scattata al sacro telo da Secondo Pia il 25 maggio 1898. Da quella data la ricerca è proseguita ininterrottamente fino ad oggi, a livello internazionale. Un gran numero di scienziati ha investigato a fondo la reliquia, anche con l’ausilio di complessi apparecchi tecnologici. Lo studio della Sindone è divenuto addirittura una disciplina scientifica, da quando negli anni Cinquanta del XX secolo si coniò il termine “sindonologia”: si intendeva dare un fondamento tecnico e sperimentale, che potesse confermare o almeno supporre ragionevolmente l’identità tra l’uomo della Sindone e il Gesù storico. [leggi tutto]

Silvio Brachetta - © Vita Nuova

2 commenti:

Riccardo ha detto...

Con questo post hai replicato benissimo a chi dice che la Sindone sia un "ritratto di Leonardo da Vinci" (tesi in voga, che non mi sono inventato adesso). Tale personaggio quindi, non solo avrebbe inventato la Sindone, ma anche la macchina del tempo e sarebbe tornato indietro al 1300! :D

Pare che immagini simili a quelle presenti sulla sindone siano state riprodotte con un laser particellare, e noi tutti sappiamo quanti ce ne fossero in giro nel 1260! :D

Una domanda: cosa pensi degli studi di Barbara Frale? I suoi studi sono piuttosto battibeccati, anche in ambito cattolico.

silvio ha detto...

Caro Riccardo, tra le varie ipotesi della Frale, il prof. Fanti è assai scettico su quella relativa a presunte iscrizioni sul telo. Cioè la Frale rinviene dei segni che proverebbero meglio l’identità dell’Uomo della Sindone. Fanti dice che se qualcuno vuole vedere qualcosa in mezzo ad un’immagine molto confusa prima o poi la vedrà certamente, forse per suggestione. Non esclude la presenza delle iscrizioni: dice solo che sono indizi scientificamente deboli. Anche perché le foto analizzate sono quelle di Secondo Pia scattate negli anni Trenta.
Personalmente credo però che la Frale sia stata troppo mortificata dagli studiosi. Le va riconosciuto comunque un grande impegno di ricercatrice, al di là dei risultati.