mercoledì 13 aprile 2011

Teodicea tomista

Quelli di Repubblica e Avvenire avrebbero diffamato anche San Tommaso…

«Il male che consiste in una deficienza dell'azione, è sempre causato da un difetto dell'agente. Ora in Dio non c’è difetto alcuno, ma somma perfezione, come più sopra abbiamo dimostrato. Perciò il male consistente in una deficienza dell'azione, causata da un difetto dell'agente, non si può riportare a Dio come a sua causa. Il male invece che consiste nella corruzione o distruzione di qualche cosa, si riallaccia alla causalità di Dio. E ciò è evidente, sia negli esseri naturali, che in quelli dotati di volontà. Difatti abbiamo spiegato che un agente, in quanto produce con la sua efficacia una forma, alla quale tiene dietro una corruzione o una privazione, produce quella corruzione o quella privazione con la sua virtù. Ora, è evidente che la forma voluta da Dio nelle cose create è il bene, consistente nell'ordine dell'universo. E l'ordine dell'universo richiede, come più sopra abbiamo spiegato, che esistano degli esseri che possono fallire, e che via via falliscono. Cosicché Dio quando causa nelle cose quel bene che è l'ordine dell'universo, per concomitanza e indirettamente [quasi per accidens] causa la corruzione delle cose, secondo l'espressione della Scrittura; "Il Signore fa morire e fa vivere". Mentre l'altro passo: "Dio non fece la morte", va spiegato, "come cosa direttamente voluta". Ora, all'ordine dell'universo appartiene anche l'ordine della giustizia, il quale richiede che venga inflitta la punizione ai peccatori. Per questo motivo Dio è l'autore di quel male che è la pena: non però di quel male che è colpa, per la ragione che si è detto.»
San Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae, I II, q. 49 art. 2

Ovvero: Dio non vuole direttamente il male. Il male “direttamente voluto” è causato dalle sole creature intelligenti (angeli, uomini). Ma, per giustizia, non può non infliggere delle pene, in questo mondo e nell’altro. Dio è giustizia per chi lo rifiuta e misericordia per chi lo ama. Questo è Magistero perpetuo della Chiesa.
***
silvio

3 commenti:

Riccardo ha detto...

Io sono tre giorni che cerco di spiegare questa cosa ad un'amica...

silvio ha detto...

Certo l'argomento non è facile. Nemmeno da spiegare. Qua, ad esempio, ho riportato un passo non certo esaustivo. La questione non si può certo liquidare in poche righe, anche se estremamente autorevoli.
Di solito la gente chiede: ma come può un Dio buono permettere il male? E si aspetta una risposta veloce. Non si può avere una risposta breve. Anzi non si può avere risposta alcuna - questo vorrei che capissero i non credenti - se non c'è umiltà nel domandare.

Riccardo ha detto...

Hai pienamente ragione: i non credenti ti sbattono in faccia il dilemma di Epicuro, e si aspettano una risposta in due parole. Purtroppo però chi ragiona come Epicuro non intenderà la risposta cristiana alla sofferenza.