giovedì 9 settembre 2010

Che bello risentire queste parole: ortodossia, eresia, soprannaturale, dogma.


Tutto da gustare questo successivo articolo di Inos Biffi, quasi complementare al precedente, che mi aveva ampiamente edificato.
Dopo averci scaldato al fuoco della metafisica, Biffi c’infuoca con lo zelo per il santo Magistero della Chiesa.
A proposito del dogma, dice: «Se è vero che nessun linguaggio umano riesce a esprimerne adeguatamente il contenuto [della Parola di Dio - ndr], che solo nella visione beatifica sarà immediatamente percepito, è altrettanto indubbio che i simboli di fede […] e le definizioni della Chiesa […], mediano infallibilmente la Rivelazione».
È ulteriormente da sottolineare questa verità importantissima, oggi particolarmente rigettata da certo modernismo: il dogma non ci avvicina alla verità, non serve a rendere più comprensibile la Rivelazione. No, esso media «infallibilmente» tale Rivelazione.
Detto con altre parole: il fatto che non si possa vedere la verità (Dio) faccia a faccia, non significa che la verità non sia una ed esprimibile, né tantomeno che l’unica strada dell’uomo sia lo scetticismo dubbioso o l’agnosticismo del pensiero debole.
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silvio

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