lunedì 6 settembre 2010

Dittatura dell’opinione


«In una democrazia liberale non può esserci l'eresia, perché non c'è l'ortodossia
Gianfranco Fini

In questa frase mi pare sia sintetizzata tutta l’essenza del liberalismo e del democratismo silloniano.
L’errore di fondo liberale è appunto questo: nella definizione di libertà c’è spazio solo per l’arbitrio ed il primato della volontà, sganciata dall’intelletto - ripensato peraltro come serbatoio di opinioni private, sottoposte ad un incessante e sterile discussionismo.
Non v’è più un centro di autorità, che garantisca - almeno nelle intenzioni - l’adeguamento di ogni umana riflessione alla verità oggettiva delle cose, alla realtà storica e fattuale.
Contrariamente a quanto affermato da Fini, esiste un’ortodossia oggettiva a fondamento della realtà, come dimostrato dai più grandi autori della filosofia e della teologia classica.
***
silvio

2 commenti:

Riccardo ha detto...

Dicono che non ci sono eresie. Ma sono i primi a condannare la Chiesa per le sue posizioni "non allineate". Al terrore dell'arbitrio, segue necessariamente il terrore del dispotismo.

silvio ha detto...

È una grande tematica questa che hai sintetizzato.
Infatti il primato della volontà dà l’illusione di una liberazione totale dell’uomo, che deciderebbe e farebbe quello che vuole - così come Dio, secondo Ockham, fa quello che vuole, a capriccio, prescindendo dalla verità del logos.
Quindi, caro Riccardo, centri il nocciolo della questione: lungi dal liberare l’uomo, il primato della volontà lo imprigiona nel capriccio altrui. La cieca volontà porta al dispotismo del più forte, che impone la propria opinione ideologica (quasi sempre sganciata dai fatti e dalla realtà).