martedì 22 febbraio 2011

Credenti che si vergognano

                                                          
La  scuola controrivoluzinaria descrive la scristianizzazione dell’Europa e dell’Occidente come un processo chiamato Rivoluzione. Anche nel magistero della Chiesa ,il quale giudica e non viene giudicato dalle scuole di pensiero, questa visione della storia tipica del pensiero controrivoluzionario  è filtrata in particolare nelle encicliche di Leone XIII “Diuturnum”(1881) e” Immortale Dei”((1885) nonché nella “Spe Salvi” (2007) di Benedetto XVI .
Proprio Benedetto XVI nel suo viaggio in Portogallo  del 2010 ha parlato di “credenti che si vergognano e che danno una mano al secolarismo” a dimostrare che gli attacchi alla Chiesa non vengono solamente dall’esterno ma anche dall’interno della Chiesa, come dice il Papa “dal peccato nella Chiesa”. Questo non soltanto  in riferimento ai dolorosi casi di pedofilia ma all’azione dei” credenti che si vergognano”non solo individualmente ma anche in forma organizzata.
Storicamente queste forme organizzate in correnti e movimenti si possono così riassumere :
Giansenismo, tentativo di importare i principi del protestantesimo all’interno della Chiesa.
Cattolicesimo liberale e modernismo, portatori delle idee dell’illuminismo e della Rivoluzione Francese.
Teologia della liberazione con il suo tentativo di coniugare dottrina  cattolica  e comunismo.
Questi gruppi di “credenti che si vergognano” che cedono  ora a questa   o quell’altra fase del processo rivoluzionario fatalmente emergono ad ogni  grande evento cattolico attraverso i propri teologi e Vescovi ed è quello che è avvenuto anche al Concilio Ecumenico Vaticano II.
Tratto da Cristianità - 358
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roberto

2 commenti:

Riccardo ha detto...

Le tre forme che hai nominato hanno anche forme molto più subdole, visto che molto spesso non hanno nome, e si intrufolano in vaticano senza che nessuno se ne accorga.

roberto ha detto...

Ciao Riccardo,si diciamo che le sfumature sono molte