venerdì 3 agosto 2012

Felice il crollo cui segue una ricostruzione


di Inos Biffi

Troviamo nel canto IX del Paradiso - dove ancora si intrecciano «amore, politica, poesia» (Chiavacci Leonardi) - un tratto dei più straordinari e nuovi della teologia di Dante, che potremmo chiamare la provvidenza del peccato, vinto in sovrabbondanza dalla grazia; anzi, la gioia per la trascorsa esperienza di amore sensuale lietamente trasformato, col pentimento, nel più acceso amore spirituale.
Il poeta comincia rivolgendosi affettuosamente alla «bella Costanza», la giovane moglie di Carlo Martello, morta anch’essa prematuramente, che, al suo passaggio per Firenze, aveva lasciato in Dante una vivissima e incancellabile impressione. [leggi tutto]

© L’Osservatore Romano

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