lunedì 6 aprile 2009

Preghiera per l'Abruzzo

Oggi, San Filarete di Calabria, riporto un passo tratto dalla sua Vita: «Cristo ci attende, ogni giorno aspetta con ansia la nostra salvezza. Infatti il mondo non è per noi, né tutto quello che esso contiene: non è per noi l'affetto dei genitori, né la benevolenza degli amici, né il piacere della carne; non sono per noi le delizie della giovinezza, né il fiore dell'età. Tutte queste cose passano e periscono; rimane solo la virtù che ama.»

Inoltre, quelli di Paganica erano forse più pagani di noi? No. Ma se non ci convertiamo periremo tutti allo stesso modo. (Lc 13, 1-5)

Le cose non accadono fatalmente, ma provvidenzialmente.

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silvio

2 commenti:

Paolo ha detto...

"Le cose non accadono fatalmente, ma provvidenzialmente"...

Guardare alle cose con occhio soprannaturale è una sconcezza, in un momento di dolore? Io noto che il terremoto è iniziato il 5 aprile, festa liturgica di San Vincenzo Ferreri, particolarmente invocato per i terremoti. E' anche il "santo dell'Apocalisse", intesa anche e soprattutto come svelamento, rivelazione di una verità soprannaturale sottesa alle cose del mondo.
Può entrarci tutto ciò con quella frase che tu hai scritto a chiusura del post? Ci può essere uno svelamento-apocalisse di Dio dietro la tragedia?

silvio ha detto...

Certamente sì, può entrarci eccome. Il senso era proprio quello che hai detto: nessuna sconcezza nel voler cogliere Dio dietro gli avvenimenti.