«Di fronte a questa realtà [dell’immigrazione, ndr] bisogna saper coniugare solidarietà e rispetto delle leggi, affinché non venga stravolta la convivenza sociale e si tenga conto dei principi di diritto e della tradizione culturale e anche religiosa da cui trae origine la Nazione italiana.»
Benedetto XVI, ai membri dell’A.N.C.I.
Inoltre il Papa parla di «cura delle anime», di «predicazione», di «annunciare tutta, tutta la volontà di Dio, anche la volontà scomoda». Il sacerdote è chiamato all’apostolato, «molto diverso da una semplice funzione sociale».
Apprezzo molto queste parole, ma sono un po’ tardive. Questi ultimi decenni sono stati martellati da ben altri consigli, da parte di gran parte dell'episcopato: accoglienza, accoglienza, accoglienza (sociale)… dialogo, dialogo, dialogo (su che?)… E l’annuncio di Gesù Cristo agli infedeli? E la chiamata alla conversione? Questo era ed è prioritario. Nessuna traccia s’è vista e sentita di quanto ora dice Benedetto XVI.
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silvio
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