venerdì 4 marzo 2011

Per comprendere il berlusconismo


Le difficoltà a capire il “berlusconismo” non vengono solo dall’estero, neanche la sinistra italiana e i suoi intellettuali, viste le ricorrenti sconfitte, lo hanno ben compreso. La scienza politica ci fornisce cinque categorie sociologiche che ci permettono -se non di risolvere -  almeno di descrivere il fenomeno.
 La prima categoria è la nozione di “ destra”: Non vi e’ una sola destra ma almeno tre, ne abbiamo gia’ trattato qui. Alla destra naturale, cattolica  detta controrivoluzionaria, rispettosa della legge morale naturale sia verso l’alto (Dio) sia verso il basso (corpi intermedi) si affianca una destra di matrice liberale e una destra di matrice socialista, che rifiuta  l’inveramento del socialismo nel comunismo marxista. Queste destre in Italia sono socialmente diffuse anche se per molti anni non hanno trovato una forte rappresentanza politica. E’comunque un fatto chiaro  che gli italiani non vogliono la sinistra  esplicitamente al potere.
La seconda categoria e’ l’operazione fusionista: Il fusionismo nasce in Francia nel XIX secolo, come tentativo di riunire  tra loro diverse destre monarchiche, divise sia da questioni dinastiche che dottrinali.Questo fusionismo capeggiato dagli Orleans fallisce,  invece negli Stati Uniti ha successo, riesce ad unire destre cristiane, liberali e persino libertarie e porterà spesso il partito repubblicano alla vittoria. Berlusconi in Italia ha composto un’ autentica opera fusionista.
Terza categoria è il nemico comunista: Le operazioni fusioniste funzionano se vi e’ una sostanziale  presenza di un avversario, altrimenti si renderebbe difficile tenere unite persone che non si amano. Gli avversari, naturalmente, dicono come in un disco rotto  che i comunisti non ci sono piu’. Ma l’apparato egemonico della sinistra, nella cultura, nell’educazione , tra alcuni magistrati, non e’ stato smantellato, anzi i comunisti di oggi incorporando temi radicali su vita e famiglia sono diventati un partito radicale di massa, quindi peggiori dei vecchi comunisti.
Quarta categoria è il carisma: L’operazione fusionista ha bisogno di un leader carismatico. Il carisma e’ molto difficile da definire ma alquanto semplice individuare. Berlusconi ha indubbiamente carisma ,come lo aveva del resto Regan. Il carisma di stampo fusionista consiste nel farsi sentire da tutti vicino, da nessuno come identico. Chiunque stia dalla parte di Berlusconi vede in lui qualcosa di se stesso. A volte il carisma viene inglobato nel sistema istituzionale, nel caso di Berlusconi no, e la legittimazione elettorale le deriva proprio dal suo carisma. Il sociologo Max Weber  aveva anche previsto i conflitti tra i diversi tipi di autorità nelle società moderne; quella legale –burocratica (istituzioni), la tradizionale (Chiesa Cattolica) e carismatica.
 Infine la quinta categoria: l’ethos italiano. Il concetto di ethos  appartiene ad ogni nazione, è il carattere nazionale formato nel tempo dal deposito di vizi , virtù , dalla lingua, religione e cultura. Berlusconi e’ un arci- italiano, egli sa che l’Italia è cattolica ed ha sempre avuto un’ attenzione, non solo formale, ai principi non negoziabili e non si è mai scagliato contro i crocifissi. I suoi stessi vizi, sono vizi storici e purtroppo ampiamente diffusi tra gli italiani. Alla luce di queste cinque categorie, capiamo qualcosa che spesso gli stranieri e molti intellettuali nostrani non capiscono. Berlusconi ha successo perche’ in Italia le destre sono socialmente diffuse nel corpo sociale, perché le ha sapute mettere insieme con una operazione fusionista indicando con chiarezza il nemico, il comunismo che per molti intellettuali è scomparso, invece per la maggioranza degli italiani c’è ancora, perché alle varie componenti fusioniste ha offerto un leader carismatico ed ha mostrato una sintonia non retorica con l’ethos nazionale.

Tratto da Il berlusconismo oltre il bunga bunga di Massimo Introvigne
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roberto

2 commenti:

Riccardo ha detto...

Mi sono accorto che molte di queste categorie possono applicarsi anche al protestantesimo: non ce n'è solo uno, ma moltissimi, sono fusionisti perché affrontano il nemico comune, ossia il cattolicesimo, ed hanno leader carismatici che li tengono in vita. Il paragone regge.

roberto ha detto...

Si Riccardo, per molti versi è così,manca comunque il vero leader che li rappresenti tutti insieme.Il discorso vale anche per la sinistra,Ti ricordi l'unione?.Naturalmente Prodi non ha il carisma di Berusconi