lunedì 7 marzo 2011

Contributi

Pubblico due interessanti commenti ad altrettanti nostri post (qui, qui), di Michele e Gloria Piras.
Chiedo scusa a Michele: non sono riuscito ad attivare il suo commento per un mio errore di convalida. Me ne scuso e lo riporto qua di seguito.

«Il concetto di "Rivelazione progressiva", per il semplice fedele, può essere visto secondo due prospettive. Nell'economia della salvezza, a partire dalla creazione a tutto l'A.T. si può individuare il completamento della rivelazione in Cristo. Se, ad es. dalla legge mosaica del taglione al trionfo della legge dell'amore, si può parlare di una gradualità, si individua però che già nel Pentateuco tale primaria legge di amore era espressa, ma l'umanità aveva bisogno di tempo per capirla e farla sua: Dio procede infatti secondo la natura che ha dato all'uomo. Spesso però nell'uomo prevale la durezza del cuore. Perciò l'Incarnazione è il compimento della rivelazione in Cristo. Di fatto siamo in cammino per accogliere sempre più profondamente la Verità che è Gesù Cristo. Allora, passando alla seconda prospettiva, è la capacità dell'uomo di comprendere la rivelazione divina, che è progressiva. La Chiesa stessa riconosce gli errori di comprensione evidenti nelle sue scelte storiche umane, quali le Crociate o la condanna di G. Galilei.
D'altra parte, anche nella vita del singolo uomo vediamo che, secondo l'esperienza la crescita e l'unità della persona, la comprensione della Rivelazione è progressiva, come la sua apertura alla Grazia divina.»
Gloria Piras

«La libertà religiosa come difesa dagli stati laici è solo l'affermazione della propria volontà soggettiva, nei limiti "geografici" della convivenza umana. Limiti che non possono essere fissati dai privati cittadini (altrimenti si correrebbe il rischio che uno si imponga sull'altro), ma sono stabiliti dal "dio mortale" chiamato Stato. Va notato, comunque, che gli stessi stati laici cadono in un'aporia affermando l'autodeterminazione della volontà come valore supremo, per poi vedersi costretti a limitarla in caso di "conflitto" (facendola decadere dalla sua posizione "suprema"). Inoltre la stessa libertà religiosa, laicamente intesa, non viene praticata dallo stato laico. Perché vietare, ad es., i sacrifici umani (se la vittima è consenziente) oppure quelli animali, se la religione che professo li prevede?»
Michele

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silvio

1 commento:

roberto ha detto...

Io direi, un progresso addizionabile è possibile solo in campo materiale E' "cambiata" la guerra dai tempi delle crociate ed e' "cambiata" la scienza dai tempi di Galileo.La verita' non cambia.Il magistero insegna la Verita' e poiché l'uomo rimane sempre libero e poiché la sua libertà è sempre anche fragile, deve sempre di nuovo essere conquistata per il bene.