giovedì 5 maggio 2011

“Amore e dolore. Ancora su padre Cantalamessa”

Articolo di Giovanni Cavalcoli

«La recente discussione sviluppatasi nei media circa la questione dei castighi divini pone in gioco un’enorme ricchezza di temi che ci toccano tutti da vicino e soprattutto costituiscono una sfida ed un invito per noi cattolici a manifestare le nostre convinzioni di uomini e di credenti con spirito di servizio, modestia ma anche coraggio, in assoluta fedeltà, su temi di tale importanza, al sacro deposito della fede cattolica, così come risulta dagli insegnamenti della Scrittura e della Tradizione, nell’interpretazione del Magistero della Chiesa, che trova oggi un’espressione autorevole ed ufficiale nel Catechismo della Chiesa cattolica ed in particolare nei recenti documenti del Magistero pontificio.» [leggi tutto]
© Riscossa Cristiana

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silvio

1 commento:

roberto ha detto...

Gia nell'"immortale Dei" Leone XIII scriveva e noi sappiamo che non c'e' dicontinuita ' di principi "Sappiamo che fin dai primi tempi della Chiesa i cristiani erano perseguitati in nome di analogo, iniquo pregiudizio, e che si soleva anche additarli all’odio e al sospetto come nemici dell’impero: allora il popolo amava far ricadere sul nome cristiano la colpa di qualunque sventura si fosse abbattuta sullo Stato, quando invece era la giustizia di Dio che esigeva dai peccatori la dovuta espiazione delle loro scelleratezze".