lunedì 8 dicembre 2008

Ingenuità, ingenuismo e ingenuocrazia

Stavolta, controvoglia, devo citare le parole illuminate di Franco Zerlenga, intellettuale newyorkese (ma italiano di Torre del Greco), liberal (aihmé), elettore obamiano e docente alla facoltà di Lettere alla New York University.

Non solo apprezza il Papa che boccia il dialogo teologico con le religioni, ma critica contemporaneamente la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per l’ennesimo difetto di lungimiranza, a proposito del parziale appoggio alla costruzione di moschee in Italia: «Loro dicono sì, ma a patto che siano soltanto luoghi di preghiera, ma fanno finta di non capire che la moschea non è mai stata un luogo di culto e basta, ma è nata come un luogo politico-religioso». Parole sante. E Santa Caterina da Siena avrebbe applaudito.

Inoltre, dice Zerlenga, «nell’Islam il messaggio religioso non si può separare da quello politico: la moschea non è una chiesa». Doppio applauso, con ovazione. [leggi tutto]

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silvio

4 commenti:

calamar ha detto...

se seguissimo il ragionamento per cui l'islam moderato non esiste e non può esistere (e stesso discorso per la religione che non è solo religione), allora l'unica speranza per l'occidente sarebbe sterminare tutti i mussulmani. Mi dispiace non vi seguo in questo ragionamento folle

Anonimo ha detto...

beh, diciamo che ogni mezzo di comunicazione sociale è infestato dai suoi Paolini.
Noi abbiamo te.

Anonimo ha detto...

Calamar ci dara` grandi soddisfazioni se continuera`a seguirci

calamar ha detto...

In che senso?