domenica 7 dicembre 2008

Sine labe originali concepta

«Maledetto sia il suolo per causa tua» (Gen 3, 17).

Dio così si rivolge all’uomo, lo giudica o ne giudica l’azione, dopo la disobbedienza.

La maledizione non è relativa alla persona: se così fosse, avremmo condiviso il medesimo castigo del serpente, che viene maledetto personalmente («sii tu maledetto» Gen 3, 14). Saremmo, cioè, dannati come lo sono i demòni ed i reprobi.

No, qua è maledetto il suolo (ebr. ‘adama). E non è troppo difficile coglierne le conseguenze: malattia, vecchiaia, dolore e, infine, morte e corruzione.

Non è Dio che maledice o, almeno, non è la causa della maledizione. Lo dice il semplice senso logico di Gen 3, 17. Dio si limita ad esprimere un giudizio che sembra quasi il sigillo su varie volontà (la propria, quella umana, quella del serpente), ossia di varie libertà, se libertà è soggiacere alla signoria della propria volontà. [leggi tutto]

***

silvio

Nessun commento: