lunedì 23 marzo 2009

Tiepidezza recidiva

Ovviamente l’arcidiocesi brasiliana di Olinda e Recife non poteva non rispondere alle insensate accuse di mons. Rino Fisichella che, assieme ad altre personalità della Curia, continua a seminare zizzania nella Chiesa.

Nelle sacrosante “Chiarificazioni dell'arcidiocesi di Olinda e Recife” si precisa che la Chiesa, di fronte ad una grave e pubblica infrazione della legge morale, non può né tacere, né restare inoperosa. Deve invece prendere una posizione pubblica inequivocabile e comminare inequivocabili sanzioni, commisurate alla gravità del gesto.

Aggiungo che gli atteggiamenti molli e accomodanti, opportuni nei casi privati, sono completamente fuori luogo in ambito pubblico. Né accomodanti furono Paolo VI (Humanae vitae) o Giovanni Paolo II (Evangelium vitae), fedeli al Concilio Vaticano II, ma non traditori del Magistero e del Deposito della salvezza.

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silvio

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La cosa più deprimente in questa triste vicenda è stato osservare, da parte di Mons. Fisichella per di più, esperto di comunicazione mediatica, come questi si sia "bevuto" la notizia impacchettata dai media brasiliani, e su di quello abbia reagito, senza sincerarsi dello stato reale dei fatti. Insomma, un po' come se da noi un vescovo reagisse all'operato di un proprio pari grado sulla scorta del resoconto fattone da Repubblica per via di un Odifreddi qualunque... inaccettabile, quanto meno.

Giampaolo

Anonimo ha detto...

E' l'adagio che va ormai da quarant'anni: dialogo con tutti, tranne con i fratelli non allineati al modernismo. Per questi, il pubblico ludibrio, l'infamia, da pulpiti sempre più elevati.