martedì 18 ottobre 2011

Manifesto politico cattolico

Dunque, al Forum di Todi, non c’è stato alcun battesimo di un nuovo partito cattolico di centro, che sarebbe dovuto venire a patti - secondo molte voci progressiste - con riformisti e laici.
C’è stato invece un notevole e inatteso discorso del card. Angelo Bagnasco sull’impegno dei cattolici in politica. Quasi un Manifesto. È ribadita, in modo elegantissimo e sintetico, la dottrina della Chiesa su alcune grandi questioni:
1) I cristiani sono nel mondo, ma non sono del mondo;
2) devono testimoniare questa verità in pubblico;
3) la sorgente della presenza sociale e civile dei cattolici è «il primato della vita spirituale» che, dall’ambito privato, va trasportata al pubblico;
4) si esprime l’amore ai fratelli anche mediante la politica;
5) l’«assenteismo sociale» è un «peccato d’omissione»;
6) è da contrastare la «cultura prona all’ideologia del mercato»;
7) non tutti i valori, né tutte le filosofie etiche sono equivalenti: il cattolico deve proporre l’etica cristiana e la legge naturale;
8) cioè il bene comune non deriva solo da interessi secolari, ma è «composto di “terra” e di “cielo”»;
9) la laicità è l’«autonomia della sfera civile e politica da quella religiosa, ma non da quella morale». Ovvero c’è una dimensione etica dalla quale tutto ha origine. Su questo punto, i fedeli laici «non possono tacere»;
10) c’è dunque una «ricaduta sociale della fede cristiana»;
11) i “principi non negoziabili” sono “le sorgenti stesse dell’uomo”: ci sono cioè valori etici a monte di altri e senza i quali la società si disintegra;
12) «il cristianesimo non ha mai imposto allo Stato e alla società un diritto rivelato [teocrazia]. Ha invece rimandato alla natura e alla ragione quali vere fonti del diritto – ha rimandato all’armonia tra ragione oggettiva e soggettiva, un’armonia che però presuppone l’essere ambedue le sfere fondate nella Ragione creatrice di Dio» (Benedetto XVI);
13) i laicisti vorrebbero relegare al silenzio questi valori, perché sarebbero “divisivi”. Ma il vero bene comune «è possibile solo nella verità e nella verità intera. Per questa ragione [le sorgenti etiche dell'uomo] non sono oggetto di negoziazione».

***
silvio

Nessun commento: