martedì 3 febbraio 2009

Friuli Venezia Giulia

Volevo comunicare ai tuttofare udinesi che non prenderei troppo alla leggera queste parole:

«Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere». Mt 25, 41-42

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silvio

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Morirà di fame e sete, come padre Kolbe nel lager nazionalsocialista.
La chiamano pietà.

Anonimo ha detto...

Ne sentiremo ancora delle belle: Luisella Battaglia, per i pazienti in stato vegetativo, rigetta il termine “disabili” (diversamente abili) e propone “diversamente vivi”.
E' in atto (da due secoli e più) un ridicolo tentativo di piegare la realtà da parte dei diversamente intelligenti.

Anonimo ha detto...

Caro calamar,ti invito a leggere il vangelo,quarda caso della liturgia di ieri 3-febbraio, di Marco 5,21; la guarigione dell'emorragica e risurrezione della figlia di Giairo
rifletti e poi dimmi se il vangelo non parla agli uomini del nostro tempo

Anonimo ha detto...

@ calamar: non ti ho censurato, ti ho cestinato. Se vuoi commentare devi tassativamente attenerti alle regolette che vedi scritte qua a destra. Sempre che tu sappia leggere.