martedì 10 febbraio 2009

“Mangiaostie a tradimento”

di Camillo Langone

Langone e i cattodisidratatori che hanno abbandonato Cristo per adorare la Costituzione


Scrivo spossato dagli antibiotici e dalla grande apostasìa che vedo manifestarsi in questi giorni in Italia. Non mi riferisco quindi al tandem Napolitano-Fini (il patto Molotov-Ribbentrop come lo chiama il mio amico avvocato Formicola): i due stanno anzi ritornando alle origini, alle ideologie di quando erano giovani, al comunismo e al fascismo che contemplavano l’assassinio politico e la violenza come levatrice della storia. Gli omicidi di Giacomo Matteotti, Lev Trotsky ed Eluana Englaro si assomigliano nella lunga premeditazione e nell’esemplarità: l’obiettivo è forzare la legislazione, imporre nuovi costumi, spegnere la libertà di espressione (i carabinieri che indagano sugli autori delle scritte “Peppino boia” mi ricordano la censura fascista che si scatenò subito dopo il delitto Matteotti, quando non si poteva più parlare di suicidi, omicidi, niente, e sui giornali ogni morte doveva risultare naturale). [leggi tutto]

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silvio

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