Dopo l’Anno paolino eccoci all’Anno sacerdotale.
Il paolino è archiviato lasciando immutata l’attività apostolica in quantità e qualità. L’eredità è un mare, un oceano di parole superflue.
Anche il sacerdotale è inaugurato da bellissime parole: bisogna riscoprire la confessione, bisogna tornare all’altare… Bisogna di qua, bisogna di là… E si evocano i giganti: Vianney, Padre Pio.
Ma Padre Pio ricorda che Gesù non ci ha detto di amarlo e di amarci. No, non ce l’ha consigliato, ce l’ha comandato: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri» (Gv 13, 34).
Se la Santa Sede è veramente intenzionata ad evitare il disastro e la dannazione eterna dei fedeli deve imporre, non consigliare, imporre l’abito talare, imporre orari in cui il confessore sia effettivamente presente.
Il resto è lievito dei farisei, crusca di satana.
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7 commenti:
Mizzica, Sivan, sei tremendo! Ma sono daccordissimo con te; ormai l'apostasia è cosa evidente! Ciao, un abbraccio fraterno.
Sì, in effetti è meglio che mi dia una calmata.
Il problema è che sono un po' esasperato: attraverso un momento di crisi spirituale acuta e avrei bisogno di essere seguito da un sacerdote. Ma... entro in chiesa (una qualsiasi) ed è sempre deserta. Non tanto di fedeli. Sono proprio i sacerdoti latitanti, specie nel confessionale.
Esco e mi sento morire. Potrei contattarli io stesso, nel senso che ormai è la pecorella smarrita che va in cerca del pastore. Ma non me la sento: li vedo talmente indaffarati in sagre, gite e attività varie che mi sento un intruso, un rompiscatole.
Sono ferito da tutto questo, mortificato, sconsolato.
A chi lo dici... Quando si chiede a un prete di confassarti accampa mille scuse; il poco tempo, deve cominciare la Messa, ecc... Sono diventati come pastori protestanti. Ma tu credi che leggano quello che dice il Papa? Credo di no, troppo impegnati a fare i sociologi e i presenzialisti. Dobbiamo intensificare le preghiere per i nostri pastori. Il mondo è capovolto; ora sono le "pecorelle" che devono incitare i pastori, hai proprio ragione. Tempi tristi.
Coraggio Silvio, se ti può consolare è più o meno la stessa sensazione che provo io, vivendo "normalmente" nella mia realtà parrocchiale e con il clero diocesano locale. E' un mezzo disastro.
Qualche volta però riesco a trovare molto conforto spirituale nei contatti con la FSSPX.
Purtroppo, sono "lefebvriani"...
@ Rita: è appunto questo il problema. Forse i documenti vengono letti o, perlomeno, si conoscono le direttive. Ma il fariseo è colui che sa e non fa, parla del cielo e cammina in terra. Certo il fariseismo lo si ritrova spesso in noi laici, però ora è diffuso nel clero come non mai. E’ un tumore al quale, chi comanda, sembra non badare più di tanto. Grazie del conforto.
@ Paolo: grazie anche a te carissimo. Il vecchio problema dei due pesi e due misure nei confronti della FSSPX è inaccettabile anche per me, come tu sai. Magister dice che il Papa ha da poco strigliato i vescovi austriaci, del cui scandaloso operato ci eravamo occupati anche noialtri. Ma sono palliativi. Occorre la scomunica a tappeto e una severità ormai tramontate.
Urlo di dolore condiviso, caro Sivan. Trovare un confessore è cosa ardua, seconda solo a trovare il Santissimo esposto per praticare l'adorazione.. quando va bene, e c'è, è nascosto in una cappella laterale, quasi fosse il parente povero. I ludi cartacei, invece, sugli ultimi aggiornamenti ecumenici, gite non so dove e bilanci dell'oratorio sempre in bella vista.
Comunque non pevarranno, per quanto sembri una spes contra spem, è cosa certa!
Un caro saluto
Giampaolo
Anche questa tua vicinanza è un aiuto prezioso come l’oro. La considero una vicinanza di Dio.
Grazie Giampaolo
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